Il primo dicembre come ogni anno ha avuto luogo la Giornata mondiale contro l'AIDS, ricorrenza utile per accendere periodicamente i riflettori su una malattia che nonostante i progressi fatti dalla scienza è ancora temibile. Ma sopratutto, anche se può sembrare strano, è meno conosciuta di quanto possiamo pensare. A rivelarlo sono i dati emersi dalla conferenza Icar (Italian Conference on Aids and Antiviral Research) tenutasi recentemente a Milano. Secondo i sondaggi illustrati dai medici intervenuti nell'occasione circa la metà degli italiani non sanno che cosa sia l'Hiv, oltre il 40% degli under 34 non sanno come si trasmette e praticamente nessuno degli intervistati conosce la differenza tra Aids e hiv.

I più ignoranti in materia sono i giovani, che mostrano ben poca consapevolezza sul tema e sono immersi in numerosi luoghi comuni. E' proprio a loro che NPS Italia Onlus ha dedicato un videoclip informativo intitolato "10 cose che non sai sull'Hiv", realizzato con la cooperazione di YAM112003. Di seguito ve lo proponiamo.

Parliamo di prevenzione

La prevenzione, nel caso dell'Aids come in quello di numerose malattie, è senza dubbio la miglior cura, ed è sulla prevenzione che si incentra il filmato, che cerca anche di rompere i pregiudizi sulla malattia e sui malati di Aids. Il video infatti inizia evidenziando come le persone che hanno contratto la malattia siano "normali", e frequentarle non comporta nessun rischio.

Il video prosegue spiegando come il virus sia veicolato da sangue infetto, liquido seminale e secrezioni vaginali, ed è per questo che i rapporti non protetti sono a rischio. E' sufficiente anche un solo rapporto a rischio per essere infettati, compresi i rapporti orali. L'unico modo per proteggersi ed escludere il rischio di contagio è l'uso del preservativo.

Il test

Il test dell'Hiv, gratuito e svolto anonimamente, serve per verificare se si è contratto la malattia, e non per capire se si è immuni o maggiormente predisposti ad ammalarsi. Una volta che una persona è contagiata tuttavia il test non lo rivela immediatamente, ma dopo un mese e mezzo circa, ovvero il tempo che il corpo impiega per sviluppare gli anticorpi specifici, che vengono rilevati dal test.

Una volta contratto il virus prima che questo si manifesti con dei sintomi possono passare degli anni. La buona notizia è che grazie ai farmaci di ultima generazione è possibile tenere sotto controllo la malattia, e vivere bene e a lungo.