Secondo un'analisi di Coldretti/Ixe per il Natale di quest'anno gli italiani hanno optato per una scelta attenta degli ingredienti, con un'accurata ricerca di materie prime fresche e genuine. Chi si è dilettato ai fornelli ha voluto assecondare le richieste di tutti gli invitati al pranzo natalizio, imbandendo la tavola con una spesa che si aggira intorno ai 94 euro, ovvero il 9% in più rispetto allo scorso anno. Per la preparazione del pranzo è stato stimato un tempo di 3 ore in media per ogni famiglia che si è cimentata soprattutto nel fai da te.

Inoltre - precisa la Coldretti - che il tocco d'originalità non è mancato per via dei giovani che si sono improvvisati chef e hanno scelto con cura del cibo sano, conveniente e genuino. Prodotto immancabili a tavola per 9 italiani su 10 sono lo spumante, ottimo per brindare alla nascita di Gesù bambino, e il panettone ha battuto il pandoro. Le tavole si arricchiscono soprattutto dei prodotti regionali tipici della ricorrenza e tra i più gettonati ci sono il panone di Natale in Emilia Romagna e gli struffoli in Campania.

Piatti tipici del nord, centro e sud Italia

Il giorno di Natale ogni regione mette a tavola la propria specialità: in Valle D'Aosta c'è la Carbonade (carne di manzo cotta nel vino rosso), in Piemonte gli Agnolotti (pasta ripiena), in Liguria preparano i ravioli di carne o di verdure, nel Trentino ci sono Canederli (capretti al forno) strudel e zelten (a base di canditi e frutta fresca) e nel Friuli e le Veneto regna la polenta.

Nel centro Italia, invece, gli addetti alla cucina propongono: in Emilia Romagna il menù prevede tortellini e passatelli in brodo, in Toscana ci sono i crostini di fegatini e l'arrosto di anatra, sia nelle Marche che in Umbria si opta per i maccheroncini di Campofilone e nella capitale italiana non manca la minestra di pesce.

Al sud, invece, è famosa la cucina campana che offre di tutto e di più il giorno di Natale, da spaghetti a vongole per terminare in bellezza con pastiera, struffoli e roccocò. Minestra di scarole, baccalà lesso e pane con mandarle contornano il Natale in Basilicata mentre in Calabria prevalgono i salumi. Infine in Puglia ci sono le pettole (frittelle farcite con pomodoro, capperi e alici).

I trucchi per non ingrassare

La dottoressa Laura Ferrero, medico chirurgo specialista nell'alimentazione, ha voluto dare dei consigli per coloro che non vogliono vedere dei chili di troppo sulla bilancia dopo le feste. Per mettere un chilo di ciccia occorrono 7 mila calorie in più oltre alle 2500 che un soggetto adulto mediamente assimila in un solo giorno. Due fette di panettone, per esempio, contengono 800 calorie, dunque bisogna mangiare con moderazione questo dolce natalizio. Inoltre sconsiglia di fare il digiuno prima dei pranzi e delle cene perché c'è il rischio di arrivare a tavola con tanta fame e, di conseguenza, si tende a mangiare senza freni. Per questo motivo propone di non saltare i pasti e optare per cibi leggeri, come verdure, pesce e frutta.