Torniamo a parlare di cancro, dopo avervi elencato i 7 vizi da evitare per ridurre il rischio al minimo. Mentre le statistiche ci dicono che i tumori nelle donne sono in costante crescita e quello al seno ha superato perfino quello alla prostata nell'uomo (soprattutto perché da diversi anni le donne sono diventate grandi fumatrici, superando in questo vizio anche gli uomini), da Stanford arriva però una notizia promettente. Certo, la ricerca è ancora agli inizi, ma un primo importante passo è stato fatto e bisogna sperare che tanti altri ne seguano.

Alcuni scienziati dell'Università di Stanford hanno infatti sviluppato una sorta di "copia" della proteina Axl - presente per natura sulla superficie delle cellule tumorali - per bloccare il meccanismo delle metastasi. Ovvero, bloccare la diffusione del tumore ad altre sedi dell'organismo.

Come ci sono riusciti? Il processo che porta alle metastasi si basa su un accoppiamento tra proteine: la proteina Axl funge da vettore che pesca le cellule malate, mentre Gas6 rappresenta la proteina circolante. Quando le due parti si incrociano le cellule tumorali iniziano a diffondersi. Gli scienziati hanno così creato una finta proteina Axl, che intercetta i Gas6 prima che lo faccia la vera Axl, non permettendo così che questa "peschi" le cellule tumorali.

In questo modo si possono ridurre le metastasi, addirittura fino al 90% nel caso dei tumori del seno.

La ricerca innovativa è stata anche già pubblicata su Nature Chemical Biology, e sono stati riportati i risultati sorprendenti: provata nei topi malati di tumori mammarici e ovarici, la proteina "copia" ha ridotto rispettivamente del 78% e del 90% la circolazione di metastasi, rispetto al gruppo di roditori di controllo.

Ora bisogna sperimentarla ovviamente sugli adulti, ma il successo sui topi lascia ben sperare, perché in genere è sempre il primo passo per la realizzazione di nuove cure efficaci. Va anche aggiunto che tale cura è anche naturale e non tossica e non presenta particolari controindicazioni per l'organismo di chi ne beneficia. Aspettiamo dunque altri progressi.