Recenti dati e stime della commissione europea hanno fornito un quadro sulla povertà delle madri single davvero allarmante.

Purtroppo la crisi economica ha provocato la perdita di posti di lavoro portando ad un aumento dei contratti part-time molto più diffusi tra le donne single con prole piuttosto che tra gli uomini che vivono la medesima condizione, da questa condizione emerge un altro dato, la famiglia strutturata come è nelle nostre società a capitalismo più o meno avanzato è ancora una gabbia dove la parità tra i sessi visti i ruoli sociali è sfiduciata e contrastata, e se invece manca il lavoro per una madre single la crisi acuisce una serie di problematiche.

Di recente il presidente del consiglio Matteo Renzi ha parlato di povertà infantile facendo emergere dati sconcertanti per quanto riguarda il nostro paese e questo si ricollega direttamente anche con le donne single che magari hanno perso il lavoro o che non riescono a trovarne uno e quando lo trovano i dati Europei sull'occupazione nella differenza di genere dicono che alle madri single vengono offerti il 38% di contratti part-time mentre agli uomini solo il 5%. Il problema è a monte dei dati, nella mancata parità tra uomo e donna e quando quest'ultima necessita dello stato questo manca e nel migliore dei casi è carente.

Cosa dice laCommissione Europea

Il 34% delle madri single dell'UE è a rischio povertà, la maggioranza dei contratti che viene loro offerta è di tipo part-time e questo non consente un pieno sviluppo del benessere economico.

Il 34% è un dato misurato su tutti i paesi europei ma esistono dei picchi in alcune nazioni come ad esempio la Grecia che supera il 50% delle madri a rischio povertà e alle quali viene offerto lavoro part-time e l'Italia al 41% ma il nostro paese probabilmente è uno tra i migliori paradossalmente perché i dati ci dicono che il Lussemburgo è al 51% Malta al 47% e la Germania al 43%, noi siamo vicini ai Paesi Scandinavi che comunque non ci fanno una bella figura visto che anche loro si attestano sul 35% e calcolando che fanno dei diritti civili la loro bandiera forse questo dato per quanto più basso è da considerarsi nell'immagine più alto rispetto agli altri paesi.

Insomma questa statistica mette chiaramente in evidenza che si chiede alla donna di rientrare in un ruolo ben preciso, ovvero quello di madre e moglie insieme e conferma anche la tendenza a farla deprimere così da accettare quel ruolo senza cercare più un lavoro.

Ovviamente quando parliamo di madri single che lo hanno perso il lavoro si complica ancora di più la situazione e spesso si sviluppa una sorta di depressione e iniziano attacchi di panico per le donne coinvolte in questo tipo di situazione, un altro aspetto spesso sottovalutato e che invece andrebbe monitorato e avrebbe bisogno di un Servizio Sanitario presente e vigile che non condanni assieme allo stato e ai governi.

Ma se pensiamo ai tagli continui alla Sanità certamente non possiamo che comprendere parzialmente la condanna come strumento anche se comunque non è giustificata.

Sono troppi i casi nei quali solo perché l'altro genitore è benestante si affidano dei figli che crescono con una serie di patologie mentali e disturbi della personalità piuttosto che sostenere le madri che attraversano periodi difficili ma che sanno far sorridere e star bene psicologicamente i propri figli, certo non avviene sempre ma comunque pensiamo che la ragione economica visto che ormai rappresenta la norma nel quadro di crisi non debba essere una discriminante per giudicare un genitore.