Manca poco ormai alla Giornata internazionale della donna, meglio conosciuta come Festa della Donna, la quale, come noto, ricorre l'otto marzo. Questa ricorrenza intende omaggiare l'altra metà del cielo, promuovendo quei diritti che purtroppo ancora mancano per tante donne nel Mondo. Dai Paesi cosiddetti industrializzati, dove le donne nel mercato del lavoro non sono trattate alla stregua degli uomini; ai Paesi nei quali alle donne non sono riconosciuti neppure i diritti più elementari. Sulle origini di questa festa, però, sono nati autentici miti che si sono perpetuati nei decenni.

Venendo così impartiti anche nelle scuole come fossero veri. Di seguito cerchiamo di fare chiarezza.

Il mito dell'incendio in fabbrica da sfatare

La versione di quanto accaduto cronache perpetuatasi per quasi un secolo, afferma che la fabbrica prese fuoco per motivi rimasti incerti(si sospetta comunque una rappresaglia contro le operaie stesse) e le donne che vi lavoravano rimasero rinchiuse in essa senza possibilità di scappare; trovando così tragicamente la morte. Inoltre, i loro corpi furono sepolti da rami di mimose in mancanza d’altro. Di qui anche il motivo per cui la mimosa sarebbe il simbolo di questa festa. In realtà, sebbene questo evento tragico sia avvenuto realmente, non è però accaduto l'otto marzo, bensì quattro giorno successivi: il 12 marzo.

Ma soprattutto, la tragedia si è consumata molti anni dopo l'istituzione della festa. Pertanto, non ne avrebbe generato l'origine, né tanto meno le mimose sarebbero scelte per esserne un simbolo.

Festa della donna: la vera origine

E allora qual è l'origine della Giornata della Donna? Bisogna risalire al tre maggio 1908, quando la conferenza del partito socialista di Chicago istituì negli Usa la prima giornata definita “Woman’s Day”.

Il partito socialista pervenne a questa scelta giacché nelle sue conferenze partecipavano sempre molte donne lavoratrici, ma un giorno accadde qualcosa di particolare: in mancanza dell’oratore ufficiale prese la parola proprio una donna, la socialista attivista Corinne Brown. La quale basò il proprio discorso sul tema dello sfruttamento subito dalla donne lavoratrici ma anche per l'assenza didiritti politici e sociali.

I socialisti americani decisero così di istituire una giornata dedicata alla donna nell’ultima domenica di febbraioa partire dall'anno successivo, il 1909.In Europa arrivò invece due anni dopo e solo in quattro Stati.

Quando viene scelto l'otto marzo

Ma l'evento che fece protendere per la data dell'otto marzo si consumò in Russia. In quella data del 1917, alla vigilia della rivoluzione bolscevica, le donne si unirono nell'allora capitale San Pietroburgo in una grande manifestazione per rivendicare la fine della Prima guerra mondiale. Quella manifestazione innescò negli uomini bolscevichi una grande voglia di ribellarsi al plurisecolare Impero dei Romanov e secondo alcuni storici, diede il via a quelle che saranno le successive veementi manifestazioni di massa che portarono alla rivoluzione bolscevica.

La quale portò alla nascita dell'Unione sovietica e all'uscita della Russia dalla Grande guerra. Proprio come volevano le donne.

Così, in Russia, quattro anni, fu istituita come data per festeggiare le donne proprio l'8 marzo e fu adottata dall'Internazionale socialista come giornata universale per le donne. In Italia arrivò solo nel 1945, mentre durante il Fascismo veniva festeggiata il dodici marzo. Soprattutto per una scelta del regime fascista di non allinearsi al comunismo. La mimosa fu invece adottata perché è un fiore che sboccia proprio in quei giorni.