Triste caso quello accaduto a Milano. Una donna di 37 anni è morta. La donna, Claudia Bordoni, era incinta di due gemelline. Diverse le visite alle quali la donna si era sottoposta negli ultimi giorni. La donna si era recata si all'ospedale di Busto Arsizio sia al San Raffale. Giovedì era andata alla Mangiagalli, nota clinica milanese, nella quale è deceduta. E' possibile definire questo ingiusto episodio come l'ennesimo caso dimalasanità?

Le motivazione delle morti legate al parto

Claudia Bordoni stava male da diversi giorni, questa è la testimonianza del padre.

La donna lamentava dolori lancinanti. Nessuno però sembra averci dato il giusto peso e la donna è morta, con lei le due gemelline che portava in grembo. Il dolore dei familiari è immenso, così come l'incredulità. La domanda che è stata più volte da loro espressa è la seguente: “E' possibile morire durante una gravidanza nel 2016 in Italia?”. La donna è morta mentre era ricoverata alla clinica Mangiagalli. In quel momento la madre era al suo fianco e non ha potuto che assistere alla morte della figlia, inerme. A nulla sono valsi i tentativi dei medici di rianimarla, con lei sono perite anche le due bambine che aspettava da 25 settimane. Il marito della donna è il biologo ricercatore all’Istituto europeo di oncologia di Milano Roberto Dal Zuffo.

Lo choc è stato così forte che l'uomo ha dovuto ricorrere all'aiuto dei medicinali per accettare il dolore.

La procura di Milano ha aperto un'indagine per cercare di capire cosa sia successo. L'accusa è di omicidio colposo. Le domande che devono trovare risposta sono molte e di aprenti vogliono sapere il motivo di questa morte che appare insensata.

Il sostituto procuratore Maura Ripamonti ha chiesto di prendere visione del referto del pronto soccorso del San Raffaele. Claudia Bordoni era andata al noto ospedale in data 24 aprile. Durante la visita effettuata la donna era risultata in condizioni esenti da patologie. La medesima situazione si era verificata anche negli altri due ospedali.

Tra pochi giorni verrà autorizzata l'autopsia e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto la richiesta di ulteriori accertamenti. Non resta che attendere il proseguimento delle indagini per sapere se a questa morte insensata c'è una motivazione o se poteva essere evitata.