Spesso d'estate il problema che affligge maggiormente le mamme è come proteggere i propri figli dai fastidiosi e dolorosi morsi di insetto. Il rischio sorge quando, per evitare il danno, si commettono errori che possono essere ben più gravi della semplice puntura. Ci sono infatti delle istruzioni da rispettare che non sono riportate in etichetta sui prodotti anti-zanzare, ma che sono fondamentali per la protezione dei nostri bimbi come spiega la Guida della rivista cartacea Il Salvagente, che nel numero specifico sui rimedi anti-zanzare ha intervistato diversi esperti e pediatri.

Attenzione alle associazioni

Queste le istruzioni per l’uso che nessuna etichetta riferisce:

  • Mai applicare il Deet ( il principale componente delle lozioni anti zanzare) in associazione con una crema solare
  • evitare di abbinarlo a una lozione dopo-sole e di spalmarselo quando si va in aree verdi trattate con pesticidi. Pena il rischio di scottarsi e di assorbire troppa chimica: quella dell’anti-zanzare e degli erbicidi.

Le avvertenze sono note in letteratura, eppure nessun produttore le ricorda al consumatore. A farlo è il Centro studi Zea, specializzato in rimedi naturali, che ha ripercorso tutti i lavori scientifici pubblicati in materia.

Uno studio pubblicato su The Lancet nel 1997 ha dimostrato che l’uso contemporaneo di deet e creme solari comporta una riduzione media del 33% del fattore protettivo contro i raggi Uv.

Il motivo è che il Deet penetra facilmente nella pelle e produce discontinuità nel film lipofilo protettivo. L’interferenza tra anti-zanzare e solare è possibile anche usando come repellente l’icaridina, come ricorda Autan nel sito, ma non in etichetta. Un altro lavoro, pubblicato nel 2005 sul British Journal of Dermathology, ha dimostrato che l’assorbimento cutaneo del Deet aumenta del 15% se abbinato all’oxy-benzone, un filtro chimico usato nelle creme solari ed evidenziato in etichetta perché irritante e non fotostabile.

L’assorbimento è massimo con le lozioni che hanno una componente più lipofila: per questo, anche una lozione dopo-sole favorisce l’assorbimento cutaneo del repellente. E seppure considerato poco tossico, il Deet può provocare allergie, ipotensione, cefalea, disorientamento. Al solito, i più a rischio sono i bambini.

Spray, salviette, oli o braccialetti?

Le salviette umidificate sono efficaci quanto gli spray repellenti dato che contengono gli stessi principi attivi. Tuttavia, negli spray come negli stick, c’è sempre una componente oleosa che aiuta a fissare meglio il prodotto sulla pelle. Tra i repellenti naturali ci sono i braccialetti antizanzare impregnati di oli vegetali che, come tutti i repellenti naturali, sono innocui ma meno efficaci di Deet e icaridina.

Lampadine e ultrasuoni

Azione anti-zanzare quantomeno dubbia per le costose lampadine (mediamente vengono vendute a 15 euro) che emettono una luce gialla con una lunghezza d’onda particolare. Stessi dubbi sugli ultra-suoni: quel che è certo è che gli insetti, dal momento che non sono dotati dell’apparato uditivo, si orientano con i ferormoni e non con il suono.

Ciò metterebbe in crisi il principio stesso del funzionamento di questi apparecchi a ultrasuoni.

Spray per tessuti: avvertenze

Non sono diffusissimi gli spray per i tessuti. Contengono il più delle volte permetrina (Biovectrol), a volte repellenti naturali (Derm & Dress Vape): vengono spruzzati sugli indumenti o sulle zanzariere e aiutano a tenere lontane le zanzare. Almeno dalle parti coperte. Se “naturali” possono essere spruzzati attorno alle culle e ai passeggini dei bambini senza rischi, mentre quelli a base di permetrina non vanno usati sotto i 3 anni e non vanno mai spruzzati sulla cute. È meglio evitare, a prescindere dal tipo di prodotto, di passarli sugli abiti dei piccoli, specie se già indossati: i bambini hanno spesso la pelle sudata (e assorbono di più le sostanze con cui vengono a contatto). Utili invece i cerotti da applicare sugli indumenti.