Ricca di proteine, la carne è uno degli alimenti base della dieta e viene introdotta nei primi mesi di svezzamento. Molti bambini la mangiano con gusto, altri invece la rifiutano con ostinazione. Vediamo allora come proporgliela, quali tipi preferire e, se occorre, trovare il modo per farla accettare anche ai più piccoli che non la gradiscono, o se, in realtà, se ne può fare a meno.

Quando e come introdurre la carne

La carne può essere proposta dai 4-6 mesi, in base al tipo di allattamento ed al calendario dello svezzamento consigliato dal pediatra.

In genere, si inizia con agnello, coniglio e tacchino, per poi proseguire con pollo, vitello e manzo. All'inizio è meglio ricorrere agli omogeneizzati o ai preparati liofilizzati: sono più digeribili, ma anche più sicuri. Gli alimenti per l'infanzia, infatti, devono rispettare una normativa molto rigida dal punto di vista della sicurezza e della qualità. Entrambi i tipi di prodotti sono pronti per l'uso e possono essere aggiunti alla pappa o diluiti nel brodo vegetale; l'omogeneizzato, poi, può essere offerto direttamente dal vasetto.

Carne fresca dopo qualche mese di svezzamento

Dopo qualche mese di svezzamento si può iniziare a proporre la carne fresca che richiede una digestione più elaborata.

Di fondamentale importanza è assicurarsi che si tratti di un prodotto di qualità, verificandone la provenienza (è riportata sulla confezione o sul cartellino della macelleria). In alternativa, si può scegliere quella degli allevamenti biologici o acquistarla direttamente dal produttore, magari con i gruppi di acquisto; anche in questo caso, però, sarebbe meglio verificarne la qualità.

Le cotture più indicate sono la bollitura nel brodo vegetale e il vapore, che permette di conservare il suo valore nutrizionale. Poi, può essere frullata o omogeneizzata.

In genere, i bimbi più piccoli si dividono in mangioni e schizzinosi, ma più raramente operano delle distinzioni tra i diversi cibi. Dopo i 2 anni, invece, diventano più selettivi.

Alcuni mostrano una spiccata preferenza per la carne, altri la rifiutano. Certi bambini non amano la sua consistenza tenace; si può allora tritarla o offrirla come polpette, magari con patate e verdure o con erbe aromatiche. In altri casi, è il sapore "forte" ad infastidire il bambino: potrebbe non amare il manzo e l'agnello, preferendo il coniglio o il vitello. Basta non arrendersi ai rifiuti, ma assecondare comunque i suoi gusti: non c'è nulla di male se non mangia la bistecca ed adora l'arrosto di vitello.