Nel rapporto Going for Growth2013, elaborato dall'OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo SviluppoEconomico) in questi giorni reso di pubblico dominio, l'organizzazionesuggerisce all'Italia, quella che sarebbe la ricetta migliore per uscire dallacrisi e perseguire l'obiettivo del rilancio della crescita economica.

Gli interventi primari per l'OCSEsono da effettuarsi sul mercato dellavoro. L'organizzazione internazionale suggerisce l'adozione di provvedimentilegislativi che determino una maggiore flessibilitàdi assunzioni e licenziamenti sul mercato del lavoro, garantendo tutela al livello del reddito piuttosto che al posto fisso.

Una giustaosservazione sulla realtà italiana non può però nascondere il fatto che fino adora le forme di flessibilità introdotte sono andate in direzione opposta aquella indicata dall'OCSE, perché chi assume con contratti atipici lo fa alloscopo di ridurre fortemente il reddito dell'occupato, oltre che la durata delsuo impiego.

Un certo peso sulla vita delleimprese ce lo hanno anche la durata di procedimenti giudiziari, considerandoche l'Italia è uno dei paesi d'Europa con il più alto tasso di litigiositàcivile e amministrativa e che spesso gli imprenditori si trovano invischiatinelle pastoie delle legge per ragioni legate all'esercizio stesso dell'attivitàd'impresa. L'OCSE suggerisce interventi legislativi che siano orientati allariduzione della durata dei processicivili.

Sotto questo profilo andrebbe detto a gran voce come in Italia si siaassistito alla distruzione della legge sulla mediazione civile, in ultimo conla sentenza della Corte Costituzionale che ha sancito il venir meno dell'obbligatorietàdell'istituto: istituto che era stato introdotto nel nostro ordinamento, inattuazione di direttiva UE, proprio alla scopo di decongestionare il carico deiprocedimenti civili pendenti nelle aule giudiziarie, il che avrebbe avuto positivericadute sulla durata degli stessi procedimenti.

Un altro aspetto che secondo l'OCSEcondiziona pesantemente il mercato del lavoro in Italia è quello legato alla efficienza del sistema tributario: unariduzione delle aliquote e conseguentemente della pressione fiscale è per l'OCSEil modo principale per combattere il fenomeno dell'evasione, che va comunquecontrastato, ma che verrebbe ad essere ridotto nella sua portata se sidisincentivasse ad evadere riducendo imposizione fiscale e tassazione.

Inparticolare l'OCSE presta attenzione sulla tassazione dei lavoratori a bassoreddito: il cuneo fiscale su questi ultimi è eccessivamente elevato e questospiega gli alti livelli di evasione registrati.

Per lo sviluppo delle potenzialità del mercato dellavoro l'OCSE suggerisce poi all'Italia di investirenella formazione, attraverso specifici programmi di apprendistato volti a trasferire professionalità lavorativa ed esperienzaa chi suo malgrado ne è sprovvisto. Il discorso sulla preparazioneprofessionale si allarga ovviamente anche ai settori della scuola e dell'università:l'OCSE raccomanda un innalzamento delle tasse universitarie e l'introduzione disistemi di prestito finanziario in favore degli studenti il cui rimborso, totaleo parziale, sia condizionato ai livelli di reddito.