L'ISTAT parla chiaro: ad un mese dalle elezioni politiche che non hanno definito con chiarezza un governo, la popolazione italiana non riesce a vedere un futuro più roseo, anzi. Basti pensare che la fiducia dei consumatori dall'indice di 86, dove si soffermava a febbraio, scende in questi giorni fino a toccare l'85, 2.

Ma non è solo la fiducia dei consumatori a calare: per quanto riguarda il futuro economico gli abitanti del BelPaese vedono chiaramente soltanto un peggioramento della situazione (l'indice di fiducia scende dal 72,7 al 68,8).



L'indicatore che riguarda la sfera personale non va in controtendenza.

Se, infatti, per sfera personale l'Istituto di Statistica fa comprendere cosa si prevede per situazione economica della famiglia, il suo bilancio, la sua capacità di risparmio, si capisce come da un indice che si attestava al 91,7 di febbraio 2013 cali al 91,4 di marzo 2013. Ma non finisce qui. La fiducia sul presente tocca il suo punto più basso dal 1996 (da quando sono iniziate queste "misurazioni di fiducia"): si attesta all'89,2, rispetto al 91,1 del mese scorso.

Peggio di così non può andare, sembrano pensare gli italiani. Ma, si sa, dopo la tempesta c'è sempre il sole. Almeno così pensano gli abitanti del Centro Italia, dove vi è una controtendenza di fiducia rispetto alla sfiducia che sta attanagliando il resto della Penisola. E voi, che ne pensate?