Tante operazioni, molte buone intenzioni ma anche un peso non da poco sulle casse già disastrate dello Stato Italiano. Le operazioni del Governo Letta tra pensioni, Imu ed esodati, gioveranno a molte persone. Ma saranno anche terribilmente gravose dal punto di vista economico per la pubblica amministrazione e quindi sull'intera cittadinanza. 

Il primo intervento a danneggiare le casse dello Stato è quello legato all'Imu. Le famiglie sono fortunatamente salve (per il momento) ma lo Stato dovrà recuperare in altro modo quattro miliardi di euro derivanti dal possibile esonero dal pagamento della tassa, cifra che raddoppierebbe in caso di restituzione agli italiani della stessa Imu.

Ci sono problemi legati anche alla Cassa Integrazione: il fondo CIG è stato rimpinguato con un miliardo di euro, ma il Governo ha stimato il versamento di un altro miliardo se l'occupazione non aumenterà a partire dal 2014. 

Gli esodati, invece, sono coperti dai soldi stanziati dal Governo Monti, ma il neo sottosegretario Dell'Aringa ha stimato che serviranno in media tre o quattro miliardi di euro l'anno per far fronte alla questione. L'Inps ha infatti stimato un aumento degli esodati che arriverebbe così a centonovanta mila unità e questo significherebbe un ulteriore spesa per lo Stato. 

Altri due interventi riguardano l'Irap e il cuneo fiscale. Sull'imposta regionale per l'attività produttiva il Governo potrebbe introdurre delle agevolazioni, in particolar modo per gli under 30 e per le donne.

In questo modo lo Stato dovrà trovare un miliardo e mezzo per far fronte ai minori introiti.

Per quel che riguarda la riduzione tra retribuzioni lorde e nette lo Stato avrebbe una posta negativa di circa cinque miliardi di euro l'anno. Il segnale della riduzione sarebbe significativo, ma i troppi sprechi dello Stato Italiano lo condannano ad un futuro non troppo roseo.