Oltre 30 milioni di euro di compensazioni indebite. A scovarle attraverso l'operazione denominata Reset sono state congiuntamente l'Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, e l'Agenzia delle Entrate.

L'operazione di contrasto alle false compensazioni è stata effettuata, in accordo con quanto reso noto dall'Agenzia delle Entrate con un comunicato ufficiale, attraverso attività di indagine mettendo in campo ben 74 funzionari dell'Amministrazione finanziaria dello Stato, e 30 ispettori dell'Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale che hanno scovato una frode architettata da alcune società delle Regioni Abruzzo e Lazio che pagavano i contributi previdenziali attraverso il meccanismo della compensazione di crediti che però sono risultati essere inesistenti.

Per il periodo dal 2009 al 2013, queste società hanno pagato i contributi previdenziali con crediti che, in apparenza regolari, venivano però in maniera indebita generati attraverso le cosiddette cartiere. Una cartiera altro non è che una società fittizia nata solo per produrre carte e documenti falsi al fine di mettere a punto la frode con operazioni in apparenza regolari ma nella realtà fittizie.

I 30 milioni di euro di crediti inesistenti scoperti sono frutto dell'attività ispettiva e dell'incrocio dei dati tra l’ufficio Antifrode della Direzione Regionale del Lazio dell'Agenzia delle Entrate, le Direzioni Provinciali I, II e III di Roma, la Direzione Regionale dell’Abruzzo e, per l'Inps, le Direzioni Regionali dell’Abruzzo e del Lazio.