Fulvio Conti, vicepresidente e capo del centro studi della Confindustria, intervistato come ospite a Radio 1 Rai, ieri ha detto che c'è la possibilità concreta dello sforamento del 3% del rapporto deficit/pil. Il Governo, secondo Conti è alla ricerca di coperture finanziarie per la riduzione dell'Imu, in modo da evitare l'aumento dell'Iva ed è lontanissimo invece nel trovare le risorse adeguate per l'operazione piu` necessaria secondo Confindustria: la riduzione del cuneo fiscale.

L'arduo piano di rilancio della nostra economia, partirebbe per Conti dal presupposto che il tetto del 3% venga rispettato.

In caso contrario, il maggior costo di tutto il sistema graverebbe sullo spread e sui tassi d'interesse. La possibilità di tornare a crescere dal prossimo anno si allontanerebbe ulteriormente, mentre il resto d'Europa compreso l'ammalata grave assieme a noi la Spagna, torna a crescere in modo apprezzabile.

Il vicepresidente continua dicendo della stabilità del Governo: è una condizione imprescindibile per varare provvedimenti immediati e altri più lungimiranti che solo ora con questo Governo sarebbero possibili. Il viceministro dell'Economia Fassina, sbaglia nell'affermare che scongiurare l'aumento dell'Iva è prioritario rispetto alla riduzione del cuneo fiscale dice aggiungendo. L'esponente della Confindustria suggerisce invece piu` utile ridurre il costo del lavoro e le tasse gravanti su di esso.

Tuttavia è utile non aumentare l'Iva per non penalizzare ulteriormente i consumi, ridotti al lumicino in questo particolare periodo.

Le più recenti stime mettono in luce una realtà molto allarmante: gli Italiani hanno incominciato a riempire sempre meno i loro carrelli della spesa persino quando si recano ai discount. Secondo Renato Brunetta capogruppo del Pdl alla Camera, a giorni ci sarà un decreto per non aumentare l'Iva a ottobre con relativa copertura e secondo lo stesso Saccomanni che governa il tesoro, non rivela in modo trasparente se ci sarà o meno la necessità di una manovra aggiuntiva.

Enrico Letta, come traspare dalle sue ultime dichiarazioni, ostenta sicurezza sulla tenuta del suo esecutivo, in quanto domani, in Giunta non succederà nulla. Berlusconi, a suo dire, non saprebbe come spiegare al suo elettorato che a causa di una ripicca alla sua decadenza, potrebbero pagare l'imposta sulla prima casa, un'Iva maggiore sugli acquisti e vedere le buste paga sempre più leggere a causa di una possibile seconda severa finanziaria scritta dall'Europa, ricordando che l'ultima finanziaria di Bruxelles fu causata dall'inadeguato Governo presieduto dal cavaliere di Arcore.