Non si sarebbe mai immaginato che gli italiani avrebbero potuto ricordare con nostalgia gente come Monti, Tremonti, Letta, Saccomanni e la Fornero. Ma il nuovo ministro dell'Economia Padoan ha un curriculum tale da indurre al terrore l'intero popolo italiano, il quale dovrà, forse, ricorrere agli esorcismi per evitare il peggio.

Padoan ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina portadola al fallimento e contribuendo alla distruzione del suo tessuto sociale; poi si occupò anche di Grecia e Portogallo. Il premio Nobel per l'economia Paul Krugman scrisse in un articolo che furono proprio le ricette economiche "suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi".

Commentando la crisi della Grecia, Padoan ha affermato: "La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell'amministrazione pubblica e nel lavoro"; nel marzo del 2013 la Grecia giunse ad un passo dal fallimento egli scrisse "C'è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo".

Il fatto che sia stato chiamato a gestire la politica economica del suo Paese di origine lascia pensare che si sia deciso di mettere mano al gravissimo problema rappresentato dalla schiera di dipendenti pubblici notevolmente superiore a quello delle reali necessità e che drena pachidermiche risorse finanziarie ogni anno.

Se così fosse, tempi duri si prospettano per la tenuta sociale del nostro Paese: è auspicabile che, almeno, siano inseriti meccanismi di giustizia sociale per evitare le attuali sperequazioni nella distribuzione della ricchezza tra la popolazione.