Nei corridoi di Palazzo Chigi, a dispetto delle temperature non proprio estive, il clima è caldo, anzi caldissimo: al centro del dibattito c'è il Welfare, lo Stato sociale, il cui destino è inestricabilmente legato a quello della politica economico-finanziaria dell'Italia e agli impegni assunti con l'UE: riforma Pensioni, bonus degli 80 euro in busta paga, Quota 96, salvaguardia esodati, piano Miur, riforma Pa e riforma del titolo V della Costituzione, le principali scadenze sull'agenda del Governo Renzi.

Riforme Renzi: per bonus 80 euro permanente, ipotesi prelievo pensioni

Quello della riforma pensioni 2014 è uno dei temi più caldi, il cui destino sembra destinato ad incrociarsi con quello dello sconto Irpef per i lavoratori dipendenti, il cosiddetto 'Bonus degli 80 euro in busta paga': le manovre delle prossime settimane sono decisive e su di esse si affaccia lo spettro del prelievo sulle pensioni.

Stando a quanto trapelato dai corridoi ministeriali, per rendere stabile il bonus di 80 euro, e magari allargarne il bacino dei beneficiari, torna l'ipotesi del prelievo sulle pensioni oltre i 3mila euro, e non solo su quelle d'oro.

Si tratta di quella fascia di pensionati che già in passato ha subito lo stop all'adeguamento, che ha versato contributi extra per le salvaguardie degli esodati e che adesso si vedrebbe nuovamente chiamata ad un sacrifico (torna la politica "lacrime e sangue"?) per finanziare lo sconto Irpef assicurato a tutti i lavoratori dipendenti il cui reddito netto annuo risulta inferiore a 24mila euro. Il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, nei giorni scorsi, ha rassicurato i contribuenti sulla permanenza del bonus degli 80 euro in busta paga, confermando la volontà dell'esecutivo Renzi di renderlo "strutturale", vale a dire permanente già a partire dal 2015: pur se il governo ha ventilato la possibilità di rendere stabile il "regalo" in busta paga, allo stato attuale, il decreto 66 ne garantisce la copertura solo fino a dicembre 2014.

Se le indiscrezioni venissero confermate - Il Sole 24 Ore, del resto, titola "Legge di stabilità, torna l'ipotesi del prelievo sulle pensioni oltre i 3mila euro" - per i pensionati saranno dolori di pancia. All'orizzonte si profila uno scontro generazionale: vecchie generazioni, più fortunate, versus, generazioni più giovani, meno fortunate.

Il tutto è ancora in discussione, niente ancora è stato deciso, ma le parole del ministro Padoan sono chiare (o meglio, quelle non dette). Il Ministro non ha mai escluso un prelievo sulle pensioni alte, facendo tremare i pensionati per i quali si avvicina l'ombra di un nuovo sacrificio a favore delle generazioni più giovani, cioè quelle che già, nel quadro della crisi economica e di prospettive lavorative scoraggianti, contribuiscono a sostenere.