L'Istat fotografa l'insoddisfazione degli italiani per la crisi economica che perdura da ormai sette anni, offrendo i dati di una recente ricerca condotta nel Bel Paese. Secondo quanto rilevato, il 20% del campione analizzato risulta per niente soddisfatto dalla propria situazione finanziaria. È evidente che picchi di questo genere mostrano come nonostante le misure recentemente intraprese la popolazione fatichi a mantenersi ottimista sul proprio futuro; forse è anche per questo motivo che alcuni degli ultimi provvedimenti governativi (come ad esempio il bonus degli 80 €) hanno faticato a dare i propri frutti e a migliorare la performance del Pil nell'ultimo trimestrale.

I dati comunicati dall'Istat non lasciano spazio ai dubbi

Approfondendo i dati comunicati dall'istituto italiano di ricerche statistiche si scopre che mentre una persona su cinque si dichiara per niente soddisfatta, più di una su due è poco soddisfatta. Dal lato opposti, chi afferma di essere molto soddisfatto è in scarsissima compagnia, dato che si tratta di appena il 2% del campione di riferimento. D'altra parte, se analizziamo le risposte ottenute negli scorsi anni, troviamo che il dato comunicato nel 2014 si dimostra il peggiore da 20 anni a questa parte (si ricorda che quest'anno l'Istat effettua un'analisi delle risposte sulla situazione 2013 in confronto con il 1993).

La crisi porta a un vero e proprio boom degli insoddisfatti

Se proviamo a tirare le somme, scopriamo dati che fanno riflettere e che dovrebbero essere considerati con cura dai decisori politici; mettendo insieme coloro che si dichiarano per niente soddisfatti con chi è poco soddisfatto si ha che quasi il 60% della popolazione esprime un disagio di tipo economico.

Il confronto con chi riesce a mantenere una certa serenità sulla situazione è impietoso, visto che (come già segnalato) dall'altra parte si contano in meno di due centesimi coloro che vedono la loro situazione economica come soddisfacente. Nella pratica, i cittadini del Bel Paese risultano molto amareggiati ed esprimono il proprio disagio per fenomeni come la mancanza di lavoro, l'instabilità e l'impossibilità di programmare la propria vita economica nel medio e lungo termine.