La questione sollevata da Poletti circa il far casso attraverso il taglio delle pensioni d'oro porta a riflettere parecchio. Se è vero che questo rappresenta un buon modo per far cassa, c'è da chiedersi per quale motivo a pagare debbano essere coloro che percepiscono Pensioni da 3.500 euro al mese, quando il nostro paese pullula di super pensionati che da soli colmerebbero l'enorme vuoto delle casse statali. Se si cerca di fare una guerra alla disparità sociale è da loro che bisogna cominciare. Chi sono?

I super pensionati: le vere pensioni d'oro in Italia non sono di 3.500 euro

Il nostro Paese è pieno di categorie che negli scorsi anni hanno goduto di un trattamento di favore circa la pensione.

Il loro assegno è indirettamente proporzionale al loro impegno lavorativo. Anche se questi trattamenti iniqui sono stati eliminati, le pensioni che erano state concesse continuano ad oggi a gravare sulle casse statali, togliendo a chi invece avrebbe diritto ad un minimo indispensabile per vivere. L'elenco dei privilegiati è piuttosto lungo. Qualche settimana fa, il Sole24ore aveva mostrato la top ten dei super pensionati, mettendo al primo posto Mauro Sentinelli (ex manager della Telecom) con circa 91mila euro al mese lordi. Al terzo posto si trova Mauro Gambaro (ex direttore generale di Interbanca e dell'Inter Football Club), con circa 52mila euro al mese. E di seguito un elenco lungo di persone con un vitalizio mensile al di sopra dei 40mila euro.

Corrisponde allo stipendio di diversi anni della maggior parte dei lavoratori...

Pensioni d'oro: tra i favoriti volti noti 

Ma tra i favoriti ci sono anche nomi noti, come ad esempio il Presidente Giorgio Napolitano o Franco Marini, che insieme a circa 38mila persone hanno usufruito della legge Mosca dal 1974 al 1980, che ha permesso di distribuire 15 miliardi di euro per dare il vitalizio a chi nel dopoguerra aveva lavorato per partiti e sindacati senza essere iscritto all'Inps e senza aver versato contributi. Per non parlare poi dei parlamentari eletti prima del gennaio 2012, che con pochi giorni di lavoro si sono assicurati un vitalizio sostanzioso (il tipico esempio è quello di Luca Boneschi, che con un giorno da parlamentare si è garantito un assegno mensile di oltre 3.000 euro). 
A questi aggiungiamo i giudici costituzionali, dipendenti Bankitalia, personale di volo e privati che fanno capo a Fondi speciali ora non più attivi. Tutti privilegiati che tolgono a chi è nel bisogno. Voi che ne pensate? Cosa si dovrebbe fare per avere un minimo di equità? Lasciateci un commento.