"Oggi è un giorno importante perché dopo 23 anni, rassegno le dimissioni dalla Ferrari". Sono queste le parole con le quali Luca Cordero di Montezemolo ha aperto la conferenza stampa, convocata insieme a Sergio Marchionne, per ufficializzare il passaggio di consegne alla presidenza della Ferrari. Montezemolo lascerà l'incarico ricoperto a partire dal 1991 il 13 ottobre prossimo, giorno in cui il consiglio di amministrazione di Fiat Chrysler Automobiles ratificherà la quotazione a Wall Street, passando le redini del cavallino a Marchionne. "Si apre per la Ferrari un nuovo ciclo e ci sono tutte le premesse per ricominciare a vincere", ha proseguito Montezemolo.

E dopo i rituali saluti e ringraziamenti a tutte le persone con cui ha lavorato, operai, impiegati e tecnici, ha lasciato la porta aperta circa sul proprio futuro, inclusa la presidenza Alitalia, che voci danno quasi per certa. Da parte sua, Marchionne ha tenuto a fugare i timori di una "americanizzazione" della Ferrari, oggetto della polemica con Della Valle, affermando con fermezza che "è osceno pensare che la Ferrari venga realizzata in un posto diverso da Maranello. La Ferrari è nata e morirà italiana".

Cronaca di un divorzio annunciato

I rapporti tra l'amministratore delegato della Fiat, ora FCA dopo la fusione con la Chrysler, e l'ex pupillo dell'avvocato Agnelli non erano mai stati idilliaci, ma erano sempre passati in secondo piano rispetto alla grave crisi che l'azienda torinese si trovava ad affrontare.

Con il completamento dell'operazione che vede la FCA avviata al rilancio sui mercati internazionali, il contrasto è esploso nel breve volgere di pochi giorni, complici i deludenti risultati sportivi della casa di Maranello. I contrasti erano principalmente dovuti alla differenza di vedute sull'autonomia gestionale della Ferrari rispetto alla casa madre torinese: Montezemolo premeva per il mantenimento di un'identità autonoma dello storico marchio sportivo, mentre Marchionne intende sfruttare a vantaggio di tutto il gruppo le sinergie derivanti dai successi sportivi di un marchio famoso in tutto il mondo.

Una differenza di visione strategica emersa, neanche tanto velatamente, nel corso della conferenza stampa, quando Marchionne ha ammesso "Ci siamo sopportati per dieci anni". Una frase che svela la realtà di un rapporto da separati in casa ben diverso dall'immagine di sorrisi e pacche sulle spalle fornita in conferenza stampa e che avrà modi di risolversi nelle prossime settimane quando Montezemolo incasserà la buonuscita di 27 milioni di euro concordata con il manager italo-canadese. Trattativa svolta, in questo caso, al riparo dagli occhi e orecchie indiscrete della stampa.