È stata la paura di un rallentamento dell'economia cinese ad innescare ieri il netto ribasso di Wall Street, dove l'indice S&P è sceso dello 0,8% a 1.994 punti. Il Dow Jones a -0,6% e il Nasdaq a -1,1% ne sono il segno tangibile. L'Europa in genere registra cali sulle principali Borse, con il - 0,74% del Dax di Francoforte, il Cac di Parigi che arretra del - 1,22% e il Sibe di Madrid a - 0,95%. Il Ftse Mib della Borsa di Milano segue la tendenza al ribasso con un calo del - 0,90% a 20.480 punti dopo un'ora dall'apertura delle contrattazioni. Lo spread sul decennale Btp/Bund in questo momento gira a 138 p.b.



Le cause del trend ribassista

I fattori che influenzano negativamente le borse sono da ricercarsi nel rallentamento atteso dell'economia cinese che per contro ha registrato un rimbalzo e ha portato il Nikkei a contenere i cali al - 0,71%. Oltre alle tensioni geopolitiche presenti ovunque, anche il dato francese sul Pil ha influito negativamente. Una decisa accelerazione al ribasso indubbiamente la ha impressa il discorso di Draghi circa l'insufficienza delle politiche economiche messe in atto per frenare la crisi con l'accusa di aver dirottato i finanziamenti della Bce sui conti pubblici senza nessuno stimolo concreto all'economia reale. Stagnazione dei consumi e rallentamento dei margini di profitto delle aziende francesi, unitamente alla frenata tedesca delle esportazioni di prodotti, completano il quadro dei market mover negativi.

L'andamento della Borsa di Milano

Da un punto di vista prettamente analitico nessuna novità sulla Borsa di Milano che prosegue il ribasso. Continua l'oscillazione tra i 21.500 e 20.600/20.200 punti del Ftse Mib, senza che si registrino nuovi sostanziali movimenti. Tale congestione si colloca dentro la più ampia congestione tra i massimi dell'anno a 22.500 punti, e quota 19/18mila punti.

Prima allerta solo in caso di ritorno sotto 20.200. L'indice milanese Ftse Mib è in ribasso del - 1% a quota 20.470 punti con una direzionalità che va verso il test dei 20.300 punti. Il trend generale di fondo sull'azionario appare indebolito perché privo di spunti nel breve periodo con una cautela generale prevalente.