Notizie recenti, riportate da tutti i quotidiani, indicano imminente ed ineludibile l'istituzione da parte del governo di una bad bank, sponsorizzata dal ministro dell'economia Padoan e dal presidente di Banca d'Italia Visco.

Che cos'è una bad bank?

Si tratta di una società, creata ad hoc dagli istituti bancari in difficoltà, che non riescono a smaltire le grandi quantità di titoli tossici. Lo scopo delle bad bank è quello di acquistare, a prezzi ridotti, la maggioranza di crediti in sofferenza, così le banche possono scaricarli dai propri bilanci, di contro, la bad bank gestisce i crediti anomali ricevuti, correndo tutti i rischi che ne conseguono e cercando di far rientrate il massimo possibile delle esposizioni che avevano causato crisi alle banche.

Sono mai esistite in italia le bad bank?

Il primo caso nazionale di "banca cattiva" riguardò negli anni 2000, la banca Torinese Sanpaolo IMI, che, dopo aver acquisito il Banco di Napoli si servì della Società Gestione Attività per recuperarne i crediti in sofferenza, riuscendo a recuperare circa il 94% delle esposizioni che avevano causato la fine dello storico Banco meridionale.

Per neutralizzare e dribblare le "censure" dell' UE e dei numerosi oppositori a questo progetto, (Codacons, Adusbefe Federconsumatori opposizioni di governo e Carlo Alberto Carnevale Maffè, docente della Bocconi), questa iniziativa non dovrà figurare come "Aiuto di Stato", cioè l'onere che ne risulterà, non dovrà gravare sulle casse pubbliche, ma soprattutto, secondo la Banca d'Italia, dovrà vedere " il pieno coinvolgimento delle banche nei costi dell'operazione e un'adeguata remunerazione del sostegno pubblico".

A tal proposito il meccanismo che si sta valutando sarebbe quello delle cartolarizzazioni, di titoli strutturati, da collocare successivamente sul mercato.

Cosa ne pensano le banche?

Dall'hangar Bicocca dove si è tenuto l'Expo delle idee, l'a.d. di Intesa Sanpaolo ha ribadito come l'istituto di credito ha provveduto in modo autonomo, creando "Capital Light Bank", destinato al recupero dei crediti in sofferenza, aggiungendo che : "avendo un grado di copertura molto elevato, abbiamo un maggior potenziale nel lavorare sulle nostre sofferenze".

La medesima cosa sta facendo Unicredit; ma evidentemente l'iniziativa governativa sarà rivolta al risanamento delle numerosissime esposizioni rilevate attualmente nel "circuito" bancario esistente. Il presidente dell'Abi, Antonio Patualli, ha voluto sottolineare di non pensare "ad un regalo alle banche, non chiamatela bad bank, stiamo facendo un intervento a favore dell'economia, non un salvataggio del sistema bancario".