In Italia diversi partiti politici si dichiarano favorevoli ad un'uscita dell'Italia dalla Moneta Unica, in particolare gli esponenti di questi schieramenti sostengono che la crisi economica dell'Italia e degli altri Paesi del sud Europa deriva dall'aver abbandonato la propria valuta nazionale. Spesso coloro che si dichiarano a favore di un ritorno alla Lira prendono come esempio l'Inghilterra, proprio su questo punto occorre fare un'importante precisazione: uscire dall'Euro non equivale al non esserci mai entrati.

Nel momento in cui si è deciso di abbandonare la Lira in favore dell'Euro, tutto è stato convertito nella nuova valuta, compresi i depositi bancari, nel caso in cui si decidesse di tornare alla valuta nazionale dovrebbe essere fatto un processo inverso.

Il problema è che nel momento in cui si è passati dalla Lira all'Euro, si lasciava una moneta più debole per una più forte, perciò nessuno si sognava di andare in banca a ritirare i propri risparmi.

Nel caso in cui si avviasse il processo inverso, coloro che possiedono un determinato capitale depositato in banca lo vedrebbero svalutato (le stime più realistiche parlano del 25%), tutto ciò potrebbe generare una pericolosa corsa agli sportelli bancari. L'ipotesi appena paventata è molto realistica, basti pensare che in Grecia negli ultimi mesi sono stati ritirati in media 500 milioni di Euro al giorno.

Un altro errore che spesso viene fatto dai sostenitori dell'uscita dall'Euro è quello di confondere l'appartenenza all'UE con l'adesione all'Euro, le due questioni devono essere tenute distinte, spesso si sente dire che bisogna tornare alla Lira perché l'Italia versa all'Europa più risorse di quelle che riceve.

Bisogna precisare che nel caso in cui l'Italia tornasse alla Lira, sarebbe comunque tenuta a contribuire al bilancio UE, da questo punto di vista non vi sarebbe quindi nessun risparmio.

Un altro aspetto da considerare è quello relativo allo spread, il differenziale di rendimento tra Bund e BTP, si trova attualmente poco sopra i 100 punti base, tutto ciò significa che l'Italia spende poco in interessi sul debito; nel caso di un ritorno alla Lira vi sarebbe un incremento dello spread simile a quello che si è verificato nel 2011.

Da quanto detto finora, emerge come uscire dall'Euro comporti problematiche rilevanti, che superano di gran lunga il vantaggio di avere una moneta svalutata. Naturalmente tutto ciò non significa che la politica economica europea non debba essere rivista completamente.