Una mucca in una stalla, un secchio da riempire con il latte, destinato agli scaffali di negozi e supermercati, per essere acquistato e servire in tavola. Una visione ingenua della realtà italiana, rivendicata dagli allevatori, che presidiano le piazze italiane, dalle 9.30 di stamani, venerdì 6 febbraio 2015 sotto la guida di Coldiretti, con la partecipazione della popolazione, scuole, ministri e sindaci, per la mungitura in difesa del made in Italy. Molte le adesioni in difesa del latte italiano, da Legambiente e Federparchi, Codacons e Slow Food Italy.

In difesa del latte italiano, che sembra destinato a scomparire, si contano circa 32 mila posti di lavoro persi a causa delle importazioni di latte estero di provenienza indefinita, a favore delle multinazionali che riforniscono supermercati soprattutto a basso costo.

Latte senza mucche, e formaggio senza latte, fabbricato a basso costo a svantaggio degli allevatori che non coprono i costi di produzione a causa dell'abbassamento del prezzo del latte importato. Coldiretti denuncia che 3 confezioni di latte su 4, contengono il 40 per cento di latte straniero e non latte fresco italiano. Solo 35 centesimi per un litro di latte, la cifra riscossa da un allevatore, un prezzo al ribasso che lo costringe alla svalutazione continua per rimanere sul mercato, rinunciando alla qualità nel migliore dei casi, nella maggior parte alla chiusura delle stalle.

Dall'altra le multinazionali, favorite dalle leggi e le politiche economiche europee, che utilizzano per fabbricare formaggi, polveri e non latte fresco con la conseguente scomparsa di animali dalle montagne, per una cifra di 17 mila mucche perse, come denuncia Coldiretti. 

Complice della crisi del latte, la annunciata fine del regime delle "quote latte" [VIDEO] e l'embargo del mercato russo che sfavorisce l'esportazione di formaggi tipici, che ha danneggiato decisamente anche il settore agroalimentare.

Rischio di chiusura e delocalizzazione dei marchi italiani più noti, con la possibilità di acquisto di marchi stranieri. Un momento buio per l'agricoltura italiana, complice l'Imu sui terreni agricoli, il mancato Piano di Sviluppo Rurale per il 2014-2020, che stanzia fondi europei per i giovani agricoltori ancora sopra il tavolo di Bruxelles in vista dell'uscita, si paventa a Marzo 2015. 

Le piazze italiane interessate all'evento sono: Venezia (Piazza San marco); Roma (Piazza del Campidoglio); Milano (Piazza Affari); Torino (Piazza Castello); Udine (Piazza Matteotti); Palermo (Piazza Francesco Crispi); Bologna (Piazza XX Settembre); Firenze (Piazza della Repubblica); Napoli (Piazza Dante); Bari (Piazza del Ferrarese); Cosenza (Piazza dei Bruzi).