In futuro, per quel che riguarda le forniture di luce e gas, non ci sarà più distinzione tra il mercato libero dell'energia e quello che, invece, è il mercato tutelato. Il Governo è infatti intenzionato ad abolire il mercato di luce e gas in regime di tutela, con la conseguenza che, solo per quel che riguarda le utenze domestiche, oltre 20 milioni di clienti privati si troveranno letteralmente catapultati sul mercato libero. Perché? E con quali reali vantaggi? Ebbene, per quel che riguarda il progetto di soppressione del mercato tutelato, che è contenuto nel Ddl Concorrenza varato dal Governo Renzi, numerose Associazioni dei Consumatori si sono messe di traverso in quanto ritengono che il passaggio al mercato libero dovrebbe rappresentare una libera scelta da parte delle famiglie.

La Federconsumatori, insieme ad Assoutenti, Adoc, Lega Consumatori ed Unione Nazionale dei Consumatori, bolla non a caso come ingiusta una decisione che ad oggi è tutt'altro che conveniente in linea, peraltro, con quanto è emerso dalle recenti indagini che sono state effettuate dall'Autorità per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Servizio Idrico. In pratica le famiglie che sono passate al mercato libero, rispetto al regime di tutela, per la luce e per il gas hanno sottoscritto contratti di fornitura che poi si sono rivelati essere più onerosi.

In particolare, secondo quanto riportato dalla Federconsumatori, una famiglia-tipo in Italia, passando dal mercato tutelato al mercato libero, ha pagato sulle bollette della luce, mediamente, 42,5 euro annui in più e ben 68,2 euro annui in più sulle forniture di gas a parità di consumi.

I rappresentanti delle Associazioni dei Consumatori sopra citate, dopo un incontro con la Cgil, che è allo stesso modo contraria a quanto previsto su luce e gas nel Ddl Concorrenza, ribadiscono di conseguenza come la soppressione del mercato tutelato, oltre a rappresentare un provvedimento ingiusto ed unilaterale, rischi di lasciare i clienti privi di qualsiasi protezione.