E' stato firmato l'accordo tra Italia e il Vaticano per lo scambio di informazioni fiscali e la trasparenza finanziaria. Si tratta di una Convenzione che segna una data storica nei rapporti con la Santa Sede in quanto si mette fine al segreto bancario che, di fatto, faceva dello Stato Pontificio un vero e proprio paradiso fiscale, pur non essendo incluso in nessuna 'black list' internazionale.

Accordo fiscale Italia-Vaticano: i punti della Convenzione.

La Convenzione fiscale tra Italia e Vaticano, firmata dall'arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli stati, e il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan, ricalca a grandi linee quelle firmate nelle settimane scorse con Svizzera, Montecarlo e Liechtenstein, in particolare nella parte che prevede, per i cittadini italiani che hanno depositi presso la banca vaticana dello Ior, la possibilità di far rientrare i capitali usufruendo di una procedura di regolarizzazione agevolata.

Ecco quali sono i principali punti dello storico accordo:

  • Scambio di informazioni finanziarie tra Vaticano e Italia senza alcun vincolo di segreto, a partire dai periodi d'imposta decorrenti dal primo gennaio 2009;
  • Semplificazione tributaria per il pagamento delle imposte sulle rendite generate da attività finanziarie in territorio vaticano. In questo modo, il Vaticano agevolerà la riscossione dei tributi da parte delle autorità italiane. Alla stessa semplificazione potranno accedere idipendenti del Vaticano che ricevono stipendi e pensioni attraverso accrediti su conti dello Ior;
  • Esenzione dalle imposte per gli immobili di proprietà del Vaticano in territorio italiano, a conferma di quanto previsto dal Trattato del Laterano del 1984.

Accordo fiscale Italia-Vaticano: i primi commenti.

L'accordo è stato commentato dal Vaticano con una nota del vicedirettore della Sala Stampa vaticana, padre Ciro Benedettini, che ha parlato di un'importate passo avanti verso la trasparenza finanziaria', che risponde agli standard richiesti dall'Ocse in materia di cooperazione nello scambio di informazioni a fini fiscali e alle direttive di apertura di Papa Francesco.

Da parte italiana, è stato lo stesso ministro Padoan che ha rilevato con soddisfazione il fatto che l'Italia sia il primo stato a concludere un accordo sulla collaborazione fiscale con il Vaticano.

Per l'entrata in vigore della Convenzione tra Italia e Vaticano in materia fiscale, bisognerà attendere le rispettive ratifiche che, per quanto riguarda la Santa Sede, rappresentano una pura formalità.