Il Ministero dello Sviluppo Economico, nella persona del suo rappresentante principale, Federica Guidi, ha messo a punto una legge che apporta importanti novità nel campo dell'acquisto case e immobili. A breve infatti, per l'acquisto di immobili, aventi un valore inferiore ai centomila euro, non sarà più necessario rivolgersi ad un notaio e pagare le fastidiose spese previste per l'accatastamento della struttura. Si tratta senza dubbio di una vera e propria rivoluzione nel campo immobiliare, che mette fine al cosiddetto 'monopolio dei notai' sulla compravendita di case e terreni.

Per la registrazione dell'atto, che deve essere eseguita presso il Registro del Catasto competente di zona, il cittadino deve solo contattare un semplice avvocato, che abbia le prescritte assicurazioni professionali, il quale provvederà ad espletare tutte le azioni idonee a regolarizzare la posizione catastale dell'immobile in questione, senza dover impegnare denaro inutile, legato alle vecchie spese notarili. Il disegno di legge deve però ancora essere firmato dal Presidente della Repubblica, per poi approdare alla Camera dei Deputati, che avvierà l'iter parlamentare, relativo alla successiva approvazione.

È ovvio che questa procedura è valida solo ed esclusivamente per gli immobili con valore inferiore a 100.000 euro, per gli altri di valore superiore, purtroppo rimangono le vecchie regole già in vigore da moltissimi anni. In ogni caso gli immobili interessati da questa nuova normativa, sono tantissimi: piccoli appartamenti, box, cantine e terreni, fanno parte di una vastissima attività immobiliare nel nostro paese. Per queste ragioni, è stato stimato un enorme risparmio da parte dei contribuenti, i quali verranno anche invogliati ad avviare più procedure di compravendita, per sbloccare un settore, che al momento risulta completamente in ginocchio a causa della crisi economica nazionale ed internazionale, che ormai grava sui bilanci familiari da molti anni. La legge prevede anche un'altra novità, a favore questa volta dei notai, che potranno agire non solo nel territorio della propria sezione di Corte d'Appello, ma in tutta la Regione di residenza, allargando considerevolmente le proprie competenze.