In questi giorni si continuano a vivere le drammatiche vicende relative alle morti, nel Mediterraneo, di persone in fuga da paesi martoriati da guerre e da regimi dispotici. Ed anche in questo caso, come già in passato per vicende analoghe, ci si interroga sulle cause di questi tragici esodi e su come si possa intervenire per evitare che intere regioni del pianeta siano ciclicamente sottoposte a tali terribili scenari causati da molteplici fattori di ordine politico, economico sociale ed anche storico e religioso.

Nel corso degli ultimi decenni gli organismi internazionali e, più in generale, le organizzazioni ed i governi dei paesi più industrializzati ed economicamente avanzati, si sono impegnati in innumerevoli programmi di aiuti, di investimenti e di cooperazione con i vari governi succedutisi in quei paesi che oggi continuano ad essere instabili, investiti da guerre, colpi di stato, dittature ed esodi continui di persone in cerca di salvezza.

Naturalmente queste sono vicende molto complesse, forse attualmente le più complesse per il nostro pianeta: i fattori e le variabili da considerare sono di un così alto livello di complessità da imporre analisi approfondite e non reazioni superficiali ed emotive.

Una interessante analisi in merito agli aiuti ai paesi in via di sviluppo è stata realizzata dall'economista Dambisa Moyo. Nata nello Zambia, la Moyo ha conseguito il dottorato in economia ad Oxford , master ad Harvard ed esperienze lavorative presso la Banca Mondiale e la Goldman Sachs. Attualmente è uno degli economisti più influenti ed apprezzati al mondo ed è autrice di numerosi successi editoriali. Uno di questi è il suo famoso volume "Dead Aid" (edizione italiana "La carità che uccide" - Rizzoli) nel quale illustra le gravi distorsioni che il sistema degli aiuti internazionali ha contribuito a creare, nonostante l'ingenuità e le buone intenzioni come nel caso del grande evento "Live Aid" organizzato da famose rockstars.

Una delle tesi di fondo del libro è che quel genere di aiuti ha contribuito a creare assuefazione all'aiuto, inducendo le classi politiche di quei paesi a specializzarsi nella gestione corrotta dei fondi invece che a sforzarsi di sviluppare sistemi economici, finanziari e sociali solidi ed evoluti. Più aiuti arrivano e più continuano a comandare e a rafforzarsi coloro che si sono specializzati nella gestione, burocratica e corrotta, dei fondi, e non sul loro utilizzo potenzialmente virtuoso.

Mutatis mutandis, il fenomeno si presenta per certi versi anche nei paesi più avanzati in cui il peso crescente del ruolo dello Stato conduce ad un consistente accentramento di risorse da gestire nelle mani degli apparati burocratici, incentivando le persone a specializzarsi in ruoli amministrativi di potere invece di invogliare a sviluppare iniziative economiche individuali e imprenditoriali che, generando innovazione e sviluppo, sono gli strumenti per un solido progresso economico e sociale

Tornando ai paesi in via di sviluppo e alle analisi trattate in Dead Aid , è molto interessante riflettere su alcune considerazioni di Dambisa Moyo: "Gli aiuti distolgono l'attenzione della gente da attività economiche produttive a favore della vita politica, indebolendo fatalmente la costruzione sociale di un paese"; e ancora:"Gli aiuti esteri perpetuano la miseria e indeboliscono la società civile aumentando il peso del governo e riducendo la libertà individuale.

Un'economia basata sugli aiuti porta anche ad una eccessiva influenza della politica sul paese". I dati sembrano chiari:"L'Africa è anche la regione che incassa la maggior quantità di aiuti internazionali, dato che riceve più assistenza ufficiale pro capite allo sviluppo di qualsiasi altra zona del mondo;…….ecco perché gli aiuti fomentano i conflitti; la prospettiva di impadronirsi del potere e ottenere accesso a una ricchezza illimitata e irresistibile". Questo porta inevitabilmente ad una prima amara conclusione:" Non solo sembrerebbe quindi che gli aiuti compromettano la crescita economica, mantenendo le nazioni in condizioni di miseria, ma che siano anche, di per sé,causa prima di disordine sociale e forse perfino di guerra civile".

Siamo sicuri che siano aiuti?