Illegittimo il dirigente ed illegittimo l'atto da lui firmato. In questa frase dovrebbe trovare soluzione la vicenda dei 787 funzionari nominati dirigenti dall'Agenzia delle Entrate che di fatto sono stati delegittimati dalla sentenza della Corte Costituzionale del marzo scorso. La Commissione tributaria provinciale di Milano con la sentenza n° 3222/25/15 ha in pratica dichiarato nullo l'atto perché firmato da un soggetto non dotato di qualifica funzionale. L'Agenzia delle Entrate in relazione a questa sentenza ha già fatto muro con un comunicato stampa in cui nega ci sia una consequenzialità tra la sentenza della Corte Costituzionale e questa della Commissione tributaria.

Sta di fatto che quest'ultima ha creato un precedente essendo la prima che annulla la cartella sottoscritta da uno dei 787 decaduti.

Per ricordare di cosa stiamo parlando, i dirigenti decaduti sono quelli che hanno avuto la nomina senza un concorso pubblico per i quali la Corte Costituzionale ha dichiarato la decadenza da tutte le loro funzioni dalla data di nomina. In rete è possibile trovare i nomi di tutti questi funzionari e molta gente alle prese con cartelle esattoriali di Equitalia, sta cercando di capire se anche le loro bollette siano contestabili. La Giurisprudenza stabilisce che gli atti dell'Agenzia delle Entrate devono, pena nullità dell'atto, essere firmati dal direttore dell'ufficio o da altri soggetti muniti di procura la quale va indicata nell'atto.

In parole povere se l'atto non è firmato dal capo dell'ufficio, l'atto stesso è nullo come più volte i giudici si sono espressi, come per esempio la Corte di Cassazione con sentenza n° 14942/2013.

Quindi si può presentare ricorso inserendo in carta semplice inserendo il riferimento alla sentenza della Corte Costituzionale, magari facendo riferimento a quella della Commissione tributaria di Milano citata prima ed inserendo il nome del dirigente sottoscrittore dell'atto se è tra i 787 e qualche sentenza della Cassazione.

Molte sono i dirigenti decaduti e quindi molte le cartelle sospette su cui è possibile fare ricorso. Dovrebbero essere tutte nulle ma come usiamo il condizionale perché viviamo in un paese dove, non sempre l'applicazione meccanica delle leggi e del diritto, anche in casi che sembrano facili ha trovato una rapida e felice definizione.