Una norma prevista nella Legge di stabilità del 2013 è finalmente stata resa operativa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 22 giugno 2015. Si tratta del condono concesso per le cartelle esattoriali emesse da Equitalia entro il 31 dicembre 1999. Il Ministro dell'Economia infatti con un decreto dello scorso 15 giugno ha concesso questo beneficio per tutte queste cartelle obsolete.

Su quali cartelle e su quali debiti è possibile ottenere il condono?

La legge ha previsto la cancellazione di tutte le cartelle di pagamento fino a 2mila euro iscritte a ruolo entro il 31 dicembre 1999.

Riguarda qualsiasi tipologia di debito nei confronti dell'Ente di riscossione comprese multe e tasse non pagate. Il decreto ministeriale contiene le linee guida e tecniche con cui Equitalia dovrebbe comunicare ai vari enti che avanzano un credito

Il condono riguarda tutte le somme iscritte a ruolo dalle tasse, alle multe fino ai contributi. Il decreto ministeriale contiene le specifiche tecniche attraverso le quali l'ente della riscossione comunicherà agli enti creditori l'elenco delle cartelle annullate. Il tutto dovrebbe essere automatico e nel computo dei 2.000 euro rientrano oltre che l'importo della tassa o multa da pagare, anche le sanzioni e gli interessi.

Le particolarità del decreto

Nel decreto è stato previsto che Equitalia debba comunicare telematicamente agli enti creditori le cartelle annullate. Dovrà nello stesso tempo provvedere a comunicare agli stessi enti, anche le cartelle per di importo superiore a 2.000 che non sono da annullare. Per queste, se non sono state soggette ad alcuna procedura di transazione, dilazione e così via, l'ente di riscossione rimetterà tutto nelle mani dei creditori.

Tutte le cartelle di importo superiore ai 2.000 euro non ancora del tutto riscosse rimangono ad Equitalia per il proseguo dell'incasso ma anche in questo caso l'ente di riscossione è tenuto a comunicarne l'elenco ai creditori. Più che un condono vero e proprio sembra un censimento dello stato delle cartelle nate entro la fine del secolo scorso.

Equitalia chiederà il rimborso

L'ente di riscossione chiederà anche un rimborso per tutte le spese per le procedure di riscossione già avviate e che ora tornano in carico agli enti creditori. Infatti Equitalia ha tempo fino al 30 settembre per presentare richiesta di rimborso ai vari enti che poi provvederanno a rimborsare l'ente di riscossione in rate annuali ed in 10 anni.