Il Governo greco ha accettato la sfida di indire un referendum su una nuova linea dura, sotto la regia della Troika, per tenere sotto controllo le finanze pubbliche e ha detto Oxi, No. Un no a delle misure troppo rigide per una società già provata, un no ad una Europa a conduzione tedesca, un no ad essere trattati da ultimi della classe. Ora gli economisti di tutto il mondo sfoderano le loro competenze con vari scenari possibili, di cui diamo qui un riassunto.

Piano Varoufakis.

L'ipotesi dell'ormai ex ministro è tramontata, e prevedeva un taglio del 20% del debito e l'allungamento dei termini del pagamento in modo da rendere le rate sostenibili. Il nuovo ministro delle finanze riprenderà la proposta con degli aggiustamenti da definire nei prossimi incontri.

Intervento BCE

Finora la BCE ha già erogato 116 miliardi al sistema bancario, più altri 20 miliardi erogati nel 2010 con il programma di acquisto sul mercato secondario (Securities Markets Programme, acronimo Smp).

Qualora la BCE decidesse di finanziare tramite la liquidità di emergenza (ELA) con altri 60 miliardi le casse elleniche, queste potrebbero pagare le prossime rate. Ma la BCE non farà il passo senza il benestare dei suoi azionisti, il maggiore dei quali è il Governo tedesco.

Bad Bank

Qualcuno ipotizza l'idea di trasferire il debito che supera l'80% del rapporto debito/PIL ad un fondo che verrebbe gestito dalla BCE, in modo da diminuire il costo degli interessi da pagare e di questo beneficerebbe anche l'Italia. Tuttavia, questa sembra più un'ipotesi di scuola che una via effettivamente perseguibile. Poi c'è la nuova strada del Grexit, cioè uscita dall'Euro ma non dalla Ue. Quest'ipotesi potrebbe essere valutata, ma forse non converrebbe proprio ai greci.

Soluzione estrema

Uscita dall'euro, uscita dall'Unione Europea e dalla NATO, nuova moneta nazionale agganciata al rublo. La Grecia diventerebbe la porta sul Mediterraneo che la Russia cerca da 500 anni. La Grecia diventerebbe la porta commerciale con il Mediterraneo del gigante russo, con importanti ripercussioni geopolitiche, e questa è l'ipotesi che terrorizza Obama.

Cosa succederà nei prossimi giorni non lo sa nessuno, perché dipende principalmente da variabili legate sia all'economia sia alla psicologia dei protagonisti della vicenda. L'Europa non è mai stata così disunita dai tempi della seconda guerra mondiale e quella attuale si profila come una guerra economica in cui la Germania si sta riprendendo il ruolo egemone di Bismarkiana memoria, con un'America che tifa per un'Europa debole e nazionalistica.

Ma se i grandi della politica non dovessero mettersi d'accordo nel ripagare almeno una parte dei debiti greci, questi non riusciranno a rimborsare il loro debito e prima o poi la strada verso Mosca apparirà inevitabile. Dopo toccherà all'Italia essere messa sotto la lente d'ingrandimento e giocare le sue carte.