Tagli, tasse, due argomenti tanto temuti dai contribuenti ma allo stesso tempo di strettissima attualità che, spesso fanno inevitabilmente parte dei discorsi di tutti i cittadini colpiti da questa mannaia spesso tagliante per le tasche dei più, ma che continua a tenere banco nei ragionamenti del governo e delle persone direttamente legate allo stesso, che cercano in qualche modo di trovare nuovi fondi da destinare al taglio delle tasse.

Renzi ha promesso nella prossima finanziaria un primo taglio delle tasse

I cittadini attendono trepidanti i risultati che potrebbero derivare da queste dichiarazioni, anche se in passato troppo spesso a determinate parole non sono seguiti esattamente i fatti precedentemente promessi.Il commissario Carlo Cottarelli ha intanto dichiarato che una cifra di circa 5 miliardi di euro potrebbe derivare dal taglio dei fondi destinati alla sanità, uno dei tanti serbatoi dal quale attingere in periodi di magra, quello che puntualmente viene messo sul banco degli imputati a causa dei tanti sprechi che gli vengono attribuiti.

Secondo Cottarelli infatti ci sono troppe discrepanze relative alla "buona sanità" tra le diverse regioni italiane e spesso anche tra diverse zone della stessa regione; questo è un elemento da prendere in seria considerazione ed analizzare attentamente nei dettagli per capire dove si può e si deve intervenire per aumentare il grado di efficienza ed eliminare gli eventuali sprechi, sopratutto in un periodo di crisi economica.

Per ciò che concerne le tasse invece secondo la Cgia di Mestre, ufficio studi specifico del settore, le imposte nazionali sarebbero ben più salate rispetto a quelle locali.Si è evidenziato che le tasse nazionali hanno esattamente un importo triplo rispetto a quelle locali, nonostante questi enti abbiano subito dal governo centrale negli ultimi tempi tagli lineari che hanno spesso portato i primi cittadini dei comuni a scendere in piazza per manifestare tutto il loro dissenso verso le scelte del governo.

I miliardi nelle casse governative sono 379,7, mentre quelli nelle casse dei sindaci e dei governatori delle regioni ammontano a 106,1, per ciò che concerne lo Stato gli ingressi maggiori sono derivanti dall'irpef e l'iva, mentre per gli enti locali le più onerose provengono dagli introiti irap, imu e tasi.