Le associazioni dei consumatori hanno diffidato Volkswagen chiedendo, tra l'altro un risarcimento danni per tutti i consumatori vittime dell'inganno. Se non ci sarà il risarcimento è già pronta la class action anche in Italia.

L'inganno Volkswagen

Volkswagen ha utilizzato un software per truccare le emissioni inquinanti non solo delle auto vendute in America, ma anche di quelle vendute in Europa e in Italia. Le emissioni reali possono superare anche di 40 volte quelle dichiarate poichè nei test di omologazione un software installato direttamente nella centralina del motore, forniva dati in linea con i parametri richiesti.

Anche i consumatori Italiani, quindi, sono stati vittime dell'inganno portato avanti dalla casa automobilistica tedesca per aver acquistato autovetture non conformi a quelle promosse della casa costruttrice e presenti sia sui contratti di vendita che nella documentazione promozionale delle automobili.

Risarcimento ai consumatori

La Volkswagen ora deve risarcire i consumatori ingannati e proprio per questo sono pronte le richieste per ottenere il dovuto. Se la casa automobilistica si rifiuterà di ignorare le richieste degli automobilisti vittime dello scandalo, la class action per ottenere giustizia è già pronta.

L'associazione Altroconsumo ha diffidato la Volkswagen Italia chiedendo, al tempo stesso, non solo di fermare le vendite delle auto che contengono il software mettendo in regola i modelli già in circolazione con una nuova omologazione, ma anche richiedendo un risarcimento per tutti gli automobilisti che hanno acquistato un'automobile ritenendola meno inquinante di quello che in realtà è.

Le richieste dell'associazione devono essere accolte entro 15 giorni per evitare l'avvio di una class action per ottenere giustizia.

Le auto coinvolte nello scandalo Volkswagen

Quali sono le automobili interessate allo scandalo Volkswagen? Anche se la casa automobilistica non ha fornito una lista ufficiale delle auto coinvolte, si sa che le auto interessate sono quelle acquistate dal 2009 in poi con motore 2.0 Tdi EA 189.

I modelli interessati sarebbero in tutto una ventina di cui 8 con marchio Audi, 3 con marchio Seat, 3 con marchio Skoda e 6 con marchio Volkswagen.

La casa automobilistica ha fatto sapere che i proprietari dei veicoli interessati saranno contattati singolarmente.