Per l'Italia, una buona notizia nei nuovi scenari economici internazionali. I paesi emergenti accusano difficoltà di crescita, mentre nei paesi ad economia avanzata, compresa l'Italia, vi sono segnali di ripresa. Madrid corre veloce, mentre Berlino rallenta a causa del calo degli ordini dei mesi di luglio ed agosto, che ha raggiunto, su base mensile, meno 1,8%, contro lo 0,5% delle previsioni. Secondo le dichiarazioni di Thomas Helbling, del dipartimento economico del Fondo Monetario Internazionale (FMI), con i risultati ottenuti, l'Ialia può fare come o meglio della Germania.

Soddisfazione per il Premier Renzi

E' motivo di soddisfazione recuperare in così poco tempo, tutto quello che si è perduto in 7 anni di crisi economica profonda. Il Premier Renzi ha commentato soddisfatto la notizia, ed ha aggiunto che siamo solo all'inizio di un lungo percorso, che ci porterà lontano. Secondo, sempre, il Fmi, il Pil italiano crescerà dello 0,8% nel 2015 e dell'1,3% nel 2016, mentre vede al ribasso quello tedesco all'1,5% nel 2015, e all'1,6% nel 2016. La Francia crescerà più del previsto a + 1,20 nel 2015, e + 1,5% nel 2016, quello spagnolo +3,1% nel 2015 e + 2,5% nel 2016, superando la Germania. Secondo le previsioni, l'Europa crescerà meno degli USA.

Pareggio di bilancio al 2020

Sul versante dei conti pubblici, secondo World economic outlook, il deficit di bilancio è previsto in calo al 2,7% nel 2015 (era 3% nel 2014) ed al 2% nel 2016. Il pareggio è atteso nel 2020 con un disavanzo dello 0,2% del Pil. Il debito pubblico, quest'anno, dovrebbe toccare il 133,1% mentre nel 2016 è previsto il 132,3%.

Il tasso di disoccupazione è previsto al 12,2% per il 2015 e all'11,9% nel 2016. Il Fondo Monetario Internazionale raccomanda all'Italia di rafforzare le misure che tendano a migliorare la produttività. Altro suggerimento è quello di migliorare l'efficienza della pubblica amministrazione, riducendone il peso sul settore privato.

Sembrerebbe quasi un richiamo ad eliminare la burocrazia, da sempre impedimento di sviluppo di ogni attività. La fase più acuta, dell'economia globale, è rappresentata, oggi, dai paesi emergenti, ed in particolare dalla Cina con un rallentamento vistoso della crescita.