"Non solo i paesi più interessati come Francia e Belgio, ma anche l'economia italiana risentirà degli effetti dell'allarme del terrorismo". A dirlo è il Presidente di Confindustria, la Confederazione generale dell'industria italiana, Giorgio Squinzi: "l' ISIS uccide la ripresa" afferma, "e in Italia le incertezze sono ancora molte". Squinzi continua dicendo: "Siamo lontani da quel tasso di crescita del 2% minimo di cui abbiamo bisogno e gli ultimi dati disponibili lasciano qualche perplessità a cominciare dall'export". Per il numero uno dell'industria pesano anchesullo scenario economico le sanzioni alla Russia: "Se vogliamo combattere l'ISIS dobbiamo essere compatti e non possiamo prescindere da Putin.

Le sanzioni vanno revocate ed a beneficiarne per qualche miliardo di euro sarebbero le nostre esportazioni". Crescita della produzione industriale dello 0,6% rispetto al mese precedente, questo dicono i datidel centro studi di Confindustria, ma segnali preoccupanti per i prossimi mesi.

I dati preoccupano anche la Commissione Europea

Nel terzo trimestre 2015 il fatturato delle imprese ha registrato una flessione dello 0.6% sui tre mesi precedenti, mentre gli ordinativi scendono di oltre 4 punti (4,2). Un abbassamento legato alla ripresa fragile e al mancato completamento di riforme che servono da stimolo all' economia. Il Jobs Act non basta avverteSquinzi: "Vanno rivisti i meccanismi della spesa pubblica, spostando le risorse dalle voci improduttive al sostegno degli investimenti".

E le condizioni generali dell' economia italiana del debito a lungo termine preoccupano anche Bruxellesperchè gli squilibri macroeconomici in Italia restano eccessivi ed il paese corre il rischio di non essere conforme alle regole del patto di Stabilità, si legge nel rapporto. Per tutto questo la Commissione Europea proseguirà con il monitoraggio dei rischi identificati: debito molto elevato, produttività molto inadeguata e scarsa competitività.

Sperando chela proposta del governo Renzi basterà a sanare le ferite economiche che ci portiamo ormai da troppo tempo.