Le notizie di questi giorni sul famoso 'Decreto salva banche' irrompe nella scena pubblica italiana e, purtroppo, dopo gli ultimi avvenimenti riguardanti i primi suicidi degli inconsapevoli investitori truffati dalle medesime banche, l’opinione pubblica si rende conto di chi, in effetti, specula sui sacrifici e su tutta una vita di risparmi del popolo italiano.

Padoan: il sistema bancario regge, i nervi degli investitori traditi no

Ancora oggi, sentiamo ripetere al ministro Padoan che il sistema bancario è forte e stabile e che non ci sono problemi; dimentica di dire, però, che il sistema è corrotto e colluso con il malaffare.

Che le Istituzioni che lui rappresenta hanno omesso di controllare le medesime banche sui traffici che hanno compiuto in questi anni, ai danni dei poveri risparmiatori inconsapevoli di finanziare le stesse banche, permettendo loro di ‘giocare’ con i soldi degli ignari clienti. Le maggiori responsabilità vanno attribuite alle 4 banche (ma, secondo l’opinione di illustri economisti, questi 4 istituti bancari sono solo il vessillo di una contaminazione ‘a tappeto’) che, senza alcuna coscienza, hanno raggirato i poveri investitori, oggi rovinati e squattrinati. Il problema maggiore risiede principalmente sulle colpe di questa assurda situazione e, con molta fatica, le responsabilità non si vogliono proprio trovare.

Il governo stesso avrebbe dovuto, prima di decidere di salvare i quattro istituti bancari, fare chiarezza, chiudendo e cancellando per sempre sia i vertici che i dipendenti dei 4 istituti bancari. Invece, con un colpo di spugna ha 'azzerato' tutte le perdite delle quattro banche, ha negato l’esistenza di una drammatica situazione e ha immediatamente sostituito i vertici degli istituti, manager pagati dai noi contribuenti con stipendi da capo giro (si parla di circa 600.000 euro di compensi per i nuovi manager).

Nel frattempo le prime vittime dei raggiri si stanno suicidando! Complimenti… Viene da porsi una domanda: questa è l’Italia che sognavano i nostri Padri Costituenti? Noi pensiamo proprio di no.

La finanza sopra ogni cosa: questa la prima regola in politica

L’iniquità regna sovrana, l’ingiustizia prende il posto della legalità e il povero risparmiatore, dopo una vita di sacrifici e rinunce, subisce anche gli schiaffi morali da parte dei poteri forti e del governo italiano.

Partendo da queste considerazioni, anche il più famoso degli scrittori italiani, uomo di sinistra e sostenitore convinto del PD, Roberto Saviano, inizia a parlare di dimissioni della bella e attraente ministra Boschi, rea, secondo molti e secondo Saviano di portare il cognome di uno dei più noti banchieri di cui oggi si fa un gran parlare. Saviano critica aspramente l’operato del PD nei confronti del conflitto di interesse della bella Maria Elena. Intanto il notissimo scrittore arriva persino ad invocare le sue dimissioni. Aspettando di vedere i prossimi sviluppi, si può solo dire che il M5S ha già provveduto, attraverso Di Battista, ad inoltrare richiesta ufficiale di una 'mozione di sfiducia' contro la stessa ministra delle Riforme Costituzionali.