Quello che tutti si aspettavano, nonostante le rassicuranti parole del governatore di Banca d'Italia, Ignazio Visco, alla trasmissione Che Tempo che Fa, ieri sera, su RaiTre da Fabio Fazio, è successo. Questa mattina, un cliente di Veneto Banca si è presentato allo sportello di Castelfranco Veneto chiedendo la restituzione di tutti i suoi soldi depositati nel conto corrente. Andato su tutte le furie per le risposte del direttore della filiale, dopo aver prelevato dalla cassa poco più di 7 mila euro, è stato arrestato. Che sia solo un caso isolato, quello del giovane operaio veneto, ce lo si augura tutti, ma siamo sicuri che non possa essere un esempio che altri correntisti, imprenditori, clienti o ex dipendenti, possano presto seguire?

Veneto Banca è diventata spa

Dopo una lunga e asfissiante assemblea tenutasi nel fine settimana, l'istituto di Montebelluna, un tempo uno dei gioiellini del Nord Est (ha alle spalle una lunga e recente campagna acquisti di banche in Italia e nell'area dei Balcani), ora è diventata una delle banche più a rischio, oltre alla vicina, geograficamente parlando, Popolare di Vicenza. A larghissima maggioranza i soci di Veneto Banca hanno approvato la trasformazione in spa, avviando di fatto la procedura per la quotazione a Piazza Affari, trampolino di lancio, si spera, per future aggregazioni. Ma sul mercato le voci di un rischio forte per i potenziali futuri azionisti, con i titoli quotati a Piazza Affari, c'è.

Perché la solidità della banca è tutta da trovare dopo la gestione complicata o per certi versi non corretta delle precedenti gestioni, ossia quella targata Flavio Trinca (presidente) e Vincenzo Consoli (direttore generale).

Banca Etruria rischia di non essere l'unica a rischio

Delle quattro banche salvate dal governo, quella di Arezzo è quella che, anche per ragioni che sfiorano la politica e hanno portato alla mozione di sfiducia, poi bocciata, nei confronti del ministro Maria Elena Boschi, ha un livello di rischio sociale più alto.

Perché come Mps a Siena rappresenta una città (sponsorizzava quasi tutte le attività sportive locali e le manifestazione cittadine e regionali), e ha antichi e si dice profondi legami con l'ex maestro venerabile della Massoneria, il defunto (a 96 anni) Licio Gelli. Sarà difficile quindi trovare davvero il bandolo della matassa per quello che era uno dei due istituti di credito piu' importanti d'Italia per il mercato dell'oro: l'altro è la Popolare di Vicenza, anch'essa alle prese con una complicata ristrutturazione.

Queste banche di territorio quindi possono rappresentare un elemento tellurico forte e importante per il tessuto e l'equilibrio politico locale e cittadino. Per questo non va trascurata la salvaguardia dei conti correnti.

Il risiko delle Popolari salverà le banche e la Etruria?

A Piazza Affari poi sono altri due i casi di banche da monitorare con attenzione: Mps e Carige. Da tempo, i titoli sono sull'ottovolante anche perché il percorso di risanamento di entrambe non è affatto completato e non si conosce il futuro. Soprattutto in chiave e nell'ottica del cosiddetto risiko bancario che il governo Renzi, ma soprattutto la Bce di Mario Draghi (ex governatore di Bankitalia), vogliono e invocano. Per dare maggior peso al sistema creditizio, anche se non è detto che l'unione faccia, a tutti i costi la forza.

Per questo, sia Mps sia Carige sono sotto la lente degli investitori e della borsa.

https://it.blastingnews.com/economia/2015/12/da-mps-a-etruria-come-e-difficile-fare-banca-in-toscana-00700845.html

https://it.blastingnews.com/cronaca/2015/12/il-csm-apre-un-inchiesta-sul-pm-che-indaga-sul-crac-di-banca-etruria-00700171.html