Non è stato certo il giorno migliore per il debutto borsistico più atteso dal mercato italiano e probabilmente per quella che sarà l'ipo del 2016 (anche se di dual listing si tratta visto che il listino principale sul quale le azioni della Ferrari trattano è quello di New York). Certo è che la crisi in Medio-Oriente, con l'escalation di tensione tra Arabia Saudita e Iran e la doccia gelata arrivata dalla Cina all'alba, con il tracollo delle borse locali, non ha di certo aiutato lo sbarco della scuderia di Maranello, spin-off di Fca, sul listino di Milano.

Ferrari in rosso non solo nella livrea

Le azioni del Cavallino rampante, infatti, che hanno esordito a 43 euro per azione già nelle prime battute dell'odierna seduta borsistica, la prima dell'anno, hanno fatto segnare un segno meno, fino a essere sospese per eccesso di ribasso dopo essere calate sotto quota 42 euro. al momento del congelamento, infatti, le azioni trattavano a 41,75 euro, in calo di quasi il 5% rispetto al prezzo di chiusura dell'ultima seduta del 2015 a Wall Street (Ferrari aveva chiuso a 48 dollari, circa 44 euro ad azione) e ben al di sotto del prezzo del debutto dello scorso 21 ottobre, 52 dollari ad azione, pari a circa 47,73 euro. Poi nel corso della seduta il titolo Ferrari si è ripreso anche in scia alle dichiarazioni del top management di Fca, a partire dall'ad Sergio Marchionne che ha tinteggiato un futuro roseo e in crescita per il prestigio brand celebrato pure dal premier Matteo Renzi.

Un super dividendo per dare fiato al titolo Ferrari

Quello che ha dato sostegno alla ripartenza delle azioni del Cavallino rosso è stato sicuramente l'impegno, o meglio la promessa, fatta dal presidente dell Ferrari, lo stesso Marchionne, di un "dividend pay out piuttosto elevato". Strategia che ovviamente tutti i soci, piccoli e grandi, della scuderia di Maranello di aspettavano ma che potrebbe essere una delle chiavi di volta per vedere correre il titolo a Piazza Affari e pure a Wall Street, dove finora le azioni della Ferrari non hanno certo brillato come alcune volte sui circuiti della Formula1.

Il presidente Marchionne ha poi ricordato che la società emetterà un bond entro il primo semestre di quest'anno e che il target per le immatricolazioni del 2015, vedrà una crescita contenuta, a quota 7.700.

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