E così, dopo mesi di voci, indiscrezioni, possibili accordi e quant'altro, sarebbero arrivati i giorni, a Milano, di Bee Taechaubol. Peccato che tutte le volte che il misterioso finanziere thailandesi sbarca in città, poi se ne perdano le tracce sul volo di rientro per l'Estremo Oriente.

Ora toccherà a Silvio Berlusconi, alle prese con un'altra annata difficile e al momento non positiva del suo Milan, trovare la soluzione. O, magari, svelare il bluff. Che, visto i soggetti potenzialmente coinvolti, si tinge sempre più di giallo. Anche perché nessuno ha mai visto alcun partner di MR Bee, nè tantomeno un assegno, una caparra, un acconto.

Mr Bee sarà un giallo?

Questa trattativa - l'esclusiva, sempre negata da Fininvest, azionista di riferimento pressoché unico del Milan, sarebbe invece scaduta a fine anno - va avanti da quasi un anno. Ma nessuno ha mai messo nero su bianco. Si è sempre e solo parlato di ipotesi e di numeri. In libertà. Come dimostra la valutazione monstre o folle data dall'ex premier ed ex Cav al club rossonero: 1 miliardo, debiti (250 milioni) esclusi. Una somma enorme o forse anche esagerata visti i bilanci da sempre in rosso della squadra che resta una delle più blasonate in Italia e tra le più titolate al mondo.

Ma Mr Bee e i suoi enigmatici alleati sarebbero stati (o lo sono ancora?) pronti a versare nelle casse di Fininvest 480 milioni per il 48% del Milan, riconoscendo così un valore implicito di 1 miliardo all'intero 100% del capitale del sodalizio rossonero.

1 miliardo di buoni propositi

Ma e' davvero dura, calcolatrice alla mano, assegnare questo valore al club. Perché da anni le perdite cumulate a livello consolidato e d'esercizio superano abbondantemente i 50-60 milioni (si è arrivati addirittura a -91 milioni) e perché per l'appunto il Milan ha un fardello di debiti notevoli, come detto.

In più va aggiunto il fatto che i risultati sul campo non sono certo positivi e che la squadra non vince il campionato da 5 anni. Senza considerare l'inesistente presenza nelle competizioni europee - Champions o Europa League - che portano tifosi allo stadio, ma soprattutto ricchi incassi da parte dell'Uefa.

Anche Andrea Agnelli, presidente della Juventus, il club che in Italia ha certamente il maggior valore, riconosciuto anche dalla borsa, e che ha vinto gli ultimi 4 campionati - è tornato ora prepotentemente alla ribalta per fare cinquina - , lo ha detto esplicitamente: il Milan non vale 1 miliardo.

O meglio, la valutazione fatta da Berlusconi è fuori mercato. E ha ragione, il numero 1 di bianconeri

Il fondo Usa Madison offre 600-650 milioni

La controprova di queste ultime analisi arriva dal peso dell'unica altra offerta o eventuale proposta che viene accostata al Milan: quella fondo americano Madison - da non confondere dal veicolo finanziario proprietario del Madison Square Garden di New York -, che ha valutato il club complessivamente 600-650 milioni, dopo una iniziale valutazione di 5-600 milioni.

Ma Berlusconi non ci vuole sentire. Per il fondatore di Forza Italia il Milan ha un solo e unico valore: il miliardo tondo. Ma chi è disposto, oggi, a spender quasi mezzo miliardo per entrare nel capitale di una squadra di calcio in oggettiva difficoltà di risultati che contano senza però avere peso e voce in capitolo.

Anche con l'operazione con Mr Bee, la maggioranza resterebbe saldamente nelle mani della Fininvest di Berlusconi.

E finora nel mondo del calcio nessuno emiro o ricco signore del Far East o imprenditore made in Usa è entrato per non comandare. Ciò la dice lunga sulla reale portata dell'operazione con mr Bee.

https://it.blastingnews.com/economia/2016/01/roma-milan-se-pallotta-e-berlusconi-decidono-di-mollare-00725413.html

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