All'indomani della sottoscrizione dell'agognatoprotocollo di intesa tra il veronese Banco Popolare e la Popolare di Milano, attese sono le assemblee straordinarie previste per il 1° novembre 2016 nel corso delle quali il progetto di fusione troverà finalmente approvazione. Dunque, è tutto deciso: la merger avrà efficacia entro il prossimo dicembre.

Tutti i punti sull'accordo

Il terzo gruppo bancario d'Italia vedrà la luce al Nord, assestandosi a quota di mercato 8%. Contestualmente alla fusione, annunciato un consolidamento dell'ammontare di un miliardo di euro da eseguirsi entro la fine di ottobre.

Per quanto concerne invece i rapporti di partecipazione, Banco Popolare e BPM interverranno rispettivamente nelle misure di 54 e 46% del capitale, tenendo conto preventivamente delle cedole, da staccarsi il 18 aprile e il 23 maggio. Nel dettaglio, i dividendi sono stati determinati in quanto pari a0,15 euro ad azione per Banco Popolare e 0,027 euro per la società cooperativa milanese.

Parlando di governance, il sistema consterà tradizionalmente in un consiglio di amministrazione e in un collegio sindacale insieme a due headquarter situati a Verona e a Milano. Tra le due città si divideranno anche la sede legale – a Milano – e l'amministrazione – con sede a Verona.

La fusione in Borsa

Dopo essere stati sospesi in vista del comunicato ufficiale – avvenuto poi ieri in tarda serata, – i due titoli riprendono decisamente a fatica.

Il calo è presumibilmente dipeso dall'onda d'urto provocata dal già citato aumento di capitale a carico di Banco Popolare, attuato allo scopo di innalzare la copertura dei crediti deteriorati del nuovo gruppo, così come sottolineano gli analisti.

Più in particolare, nel pomeriggio BP ha perso ben il 4,81% arrivando a 6,93 euro, mentre non è andata certamente meglio alla sua futura sposa milanese.

Banca Popolare si appresta a chiudere intorno a 0,67 euro, avendo perso in toto il 5,35%.

Diretta conseguenza dei ribassi è la perdita del FTSE All Share del settore bancario, attualmente al -1,41% contro il -1,76% dell'indice europeo Stoxx 50.