Di crisi della giustizia e dell'avvocatura se ne sente parlare da tempo ma le soluzioni non sembrano dietro l'angolo. Il sistema giustizia oggi poggia ancora molto sul sistea del "contenzioso" che però non garantisce lavoro per tutti.Da qui la necessità di innovarsi e di innovare attraverso la professione declinata in altri ambiti della giustizia.

Una possibilità concreta per creare innovazione sociale "ripensando" la professione legale arriva dall'Osservatorio Nazionale dei Sistemi ADR e dall'Ente Nazionale per il Microcredito, i quali domani, 8 giugno, sigleranno un accordo presso la Camera dei Deputati per poi presentarlo alla stampa e alle categorie professionali presso la sala stampa di Montecitorio (inizio ore 14.30).L'accordo verrà firmato dall'onorevole Mario Baccini, presidente dell'Ente per il Microcredito e dal dott.

Giammario Battaglia, vice presidente esecutivo dell'Osservatorio ADR, ente pubblico di ricerca e sviluppo sociale con particolare sensibilità verso il mondo della giustizia.

"Si tratta di un'occasione importante per i professionisti italiani in difficoltà e per gli avvocati non bancabili e auspichiamo un'ampia collaborazione anche degli Ordini Professionali" - sottolinea Francesca Tempesta, vicepresidente dell'Osservatorio.La possibilità di accedere ai micro finanziamenti sarà soggetta alla disponibilità degli avvocati di specializzarsi ed operare attivamente anche nel campo dei sistemi alternativi di risoluzione delle controversie, i cosiddetti ADR, quali mediazione, negoziazione e arbitrato.

Si tratta di dare una visione più imprenditoriale della professione capace di adeguarsi più velocemente alle innovazioni in campo comunicativo e tecnologico. Dai dati del CENSIS emerge infatti una fotografia impoverita dell'avvocato medio italiano, incapace di dotarsi di un sito internet e di utilizzare gli strumenti ICT. L'avvocato di oggi è poco competitivo e non conosce le regole del marketing.

Spesso è anche unico titolare dello studio e poco incline a lavorare in team.

L'avvocato del futuro è invece un problem solver e a questo verrà istruito attraverso degli appositi percorsi guidati da tutor che avranno il compito di seguire il professionista sia nella richiesta del finanziamento sia nell'ottenere le dovute competenze in campo ADR.La prima regione italiana a sperimentare l'accordo sarà la Puglia, la quale realizzerà a breve percorsi formativi mirati tra i quali master universitari e corsi di formazione.