Si sa che l’economia è un’opinione, ed ora sappiamo che lo è diventata anche la comunicazione aziendale.

Continua a crescere il numero di imprenditori, o presunti tali, che confondono il marketing con la pubblicità e che insistono nell’ingaggiare consulenti esperti per poi voler spiegare ai consulenti cosa devono fare. Sarebbe come chiamare il medico per dirgli “…stia zitto lei, facciamo come dico io perché io ho esperienza, visto che sono vivo da parecchi anni, e le dico cosa si deve fare per vivere bene”. Dopo di che la malattia, che il paziente aveva quando ha chiamato il medico, si aggrava e la sua vita si compromette, magari irrimediabilmente.

L’imprenditore ormai ha capito che deve fare comunicazione esterna (mentre difficilmente considera che la comunicazione interna è altrettanto importante), deve farsi conoscere, deve fare pubblicità per poter vendere di più e avere più presenza sul mercato. Ed a questo punto è tentato di farsi la sua bella campagna di comunicazione rivolgendosi, quando va bene, al grafico per poi dirgli cosa deve fare; più spesso direttamente al tipografo (“…che ci ha già fatto le etichette per le scatole e può farci anche un bel marchio veloce e anche un cataloghino che costi poco in cui ci mettiamo le foto che abbiamo già, così spendiamo anche meno…”); oppure, fa tutto da solo in versione “Creativone” (“…ho mio figlio che è bravo col computer, ci facciamo un bel marchio al volo e lo mettiamo sulla carta intestata e sulle etichette che poi ci stampiamo direttamente noi con la nostra stampante su carta lucida e così risparmiamo…poi facciamo il volantino col programmino al computer che ha mio cugino e lo mettiamo anche su Facebook che così facciamo anche la pubblicità social…”) .

Ecco fatto il piano di comunicazione. Così le aziende crescono e si posizionano sul mercato, in un mercato in cui il consumatore è sempre più informato ed esigente!

Un piano di marketing deve portare ad un posizionamento che consenta di definire un piano commerciale e un piano delle vendite adeguati alle strategie. A quel punto si sviluppa un Piano di Comunicazione commisurato alle stesse.

E tutto ciò andrebbe fatto da chi lo sa fare. In giro c’è gente che lo sa fare, non c’è motivo di improvvisarsi “creativoni”, perché la comunicazione aziendale (come la buona gestione manageriale) è importante.