Stamattina la Banca centrale europea ha pubblicato il bollettino economico BCE. Il documento presenta come tema centrale le difficoltà economiche dei paesi dell’eurozona che presentano un elevato debito pubblico.

L’Italia sembra aver svolto bene i suoi compiti, come direbbe il premier Renzi. Si legge: "La riforma del mercato del lavoro introdotta in Italia nel 2015 ha altresì contribuito al rinnovato dinamismo dell'occupazione nel paese negli ultimi trimestri. In Italia è stata registrata negli ultimi quattro trimestri un'accelerazione".

Ma non per questo possiamo adagiarci sugli allori, infatti si sottolinea che: “l’adesione al patto di stabilità e crescita sarebbe di supporto ai paesi nella correzione degli squilibri di bilancio”, a testimonianza che c’è ancora molto lavoro da fare e che siamo lontani dal raggiungere un buon equilibrio economico.

Per gli altri paesi, in particolar modo quelli con alto debito pubblico, la Bce afferma la necessità di tutelare l’economia dall’instabilità dei mercati finanziari e dall’aumento dei tassi d’interesse.

L’intervento di Junker

Il presidente della Commissione Europea Jean Claude Junker, in seguito alla pubblicazione del bollettino, ha deciso di fare il punto della situazione. I problemi elencati sono molti: crisi dei rifugiati, la Brexit e la mancanza di investimenti oltre alla situazione preoccupante di Ucraina e Siria.

Anche dal punto di vista economico Junker non è soddisfatto, sottolineando che: "c'è ancora troppa disoccupazione, anche se l'europa ha creato 8 milioni di posti di lavoro ed il tasso di occupazione è vicino a quello degli Usa".

Frecciata per l’Italia

Junker parla anche della nostra situazione, ma il giudizio non sembra essere positivo come scrive la Bce: “Nel Patto di stabilità, che non deve essere un patto di flessibilità, abbiamo già introdotto molti elementi di flessibilità combattendo contro chi sapete e senza i quali elementi – prosegue Junker- "l'Italia quest'anno avrebbe potuto spendere 19 miliardi di meno", "abbiamo introdotto la clausola degli investimenti e l'Italia è l'unica che ne beneficia".

Per quanto riguarda la questione migranti invece Junker afferma di ammirare lo sforzo che si sta compiendo nel nostro paese: “Ammiro l'Italia, fa meglio della Grecia perché ogni giorno salva migliaia di vite".