In occasione di un convegno organizzato a Roma dalla Fisac CGIL,Blasting News ha intervistato l'europarlamentareSergio Cofferati, ex membro del PD e attualmente indipendente di sinistra.Ecco le sue parole.

Cofferati, quale posizione avrà sul referendum costituzionale?

"Io voto No convintamente e mi impegnerò affinché queste ragioni prevalgano. Questa modifica della costituzione è brutta e la legge elettorale è pessima. I percorsi istituzionali saranno più contorti di prima, non vi sarà nessun vantaggio. I cittadini eleggeranno dei sindaci per amministrare il territorio e poi se li ritroveranno al Senato per decisione di un partito.

Idem per i consiglieri regionali. Ci sono molte ragioni per votare No per poi invece fare rapidamente interventi adeguati per semplificare davvero e creare una sola Camera con i dovuti contrappesi come hanno molti paesi europei."

Quali saranno a suo avviso le conseguenze sul quadropolitico del dopo referendum?

"In teoria non dovrebbe succedere nulla sia in caso di vittoria del Sì che del No, perché un referendum andrebbe rigidamente tenuto ancorato al merito e non dovrebbe avere effetti né sulla vita del Governo, né dei partiti. Ma c'è invece il rischio che non andrà così perché il Presidente del Consiglio ha connessola campagna referendaria alla vita del suo Governo, anche se adesso ha cambiato atteggiamento e questo è un bene per tutti.

Difficile prevedere gli effetti, qualche sommovimento potrebbe esserci, ma la dimensione è difficile da prevedere."

Infine Cofferati non ha voluto rispondere a una domanda sul futuro prossimo della sinistra italiana, dicendo scherzosamente di non voler portare male.

"Carlo Azeglio Ciampi e la concertazione salvarono l'Italia dalla bancarotta e ci fecero entrare nell'Euro"

Durante l'assemblea plenaria della Fisac CGIL Cofferati si è soffermato sul ruolo avuto nel 1993 da Carlo Azeglio Ciampi, scomparso pochi giorni fa. Ecco le sue parole su questo tema.

"In questi giorni si è parlato solodi quello che Ciampi fece al Quirinale a favore dell'identità nazionale. Ma poco si è detto del suo ruolo importanteda Presidente del Consiglionel 1993, dopo Tangentopoli. L'idea della politica dei redditi voluta da lui e da Bruno Trentin fu la chiave di volta che ci salvò. Essa ebbe poi come strumento la concertazione, che venne usata con estrema saggezza e con molto rispetto: le parti sociali gestendo per un periodo 10 anni un confronto (e non un diritto di veto) hanno consentito a questo paese di rispettare i parametri di Maastricht, di entrare nell'Euro assieme al gruppo di testa dei paesi europei e di salvarsi dalla bancarotta: il grande merito di Ciampi fu questo.Egli ebbe uno straordinario rispetto dei corpi intermedi, come i sindacati. Quando si usa questo metodo i risultati sono garantiti, nessuno si permise di imporre niente dall'alto. In pochi mesi si rinnovarono contratti senza fare un'ora di sciopero."

Infine sul tema del rapporto fra partiti e mondo del Lavoro ha detto:"Un'organizzazione come la CGIL deve accentuare le contraddizioni nella rappresentanza politica e incalzare i partiti affinché pongano il tema del lavoro al centro dell'azione. Il problemacentraleè quello di riproporre il valore sociale del lavoro, mettereal centro il tema dei diritti e trasformare quei diritti in cittadinanza"