Sempre più famiglie italiane, a causa della crisi economica di questi ultimi anni e del conseguente impoverimento da essa diffuso, si ritrovano con il serio problema, di affrontare gli oneri economici delle bollette domestiche. Ad aggravare seriamente questa già difficile situazione, contribuisce notevolmente, spesso, il comportamento assai scorretto delle Società Fornitrici. Bollette spedite in ritardo accumulate in un unico conguaglio, pareggi del dovuto, troppo spesso calcolati senza effettuare le dovute letture, errori nelle letture dei contatori, sviste di coloro che compilano le fatturazioni.

Questi i comportamenti erronei e sleali, da parte dei fornitori, che finiscono per essere un carico maggiore in aggiunta alle utenze domestiche, che attualmente, una famiglia italiana su dieci, fatica a pagare.

C'è un modo per difendersi da comportamenti sleali ed illeciti delle compagnie fornitrici?

A questa domanda, hanno recentemente risposto, i vertici del settore energia dell'Unione Nazionale Consumatori: la risposta è si, a patto che il ricevente la bolletta gravosa, invii al proprio fornitore, l'autolettura del proprio contatore. Dopo questo passo, dovrà mettersi in contatto con l'Ente Fornitore e concordare una rateizzazione dell'importo dell'utenza ricevuto. Ciò, permetterà all'utente di pagare a rate un importo gravoso, anzichè dover assolvere al pagamento in un'unica rata.

E' possibile attualmente richiedere la rateizzazione per gli importi di utenze elettriche e di gas, come previsto dalla delibera 229 del 2001 dell'Autorità per l'Energia ed il Gas.

Ma se non dovessi pagare con il sistema di rateizzazione, mi sospendono le utenze?

No. Come previsto dalla stessa delibera, anche in caso di mancato pagamento in modalità rateizzazione, le Società Fornitrici, non potranno sospendere le utenze, se prima non abbiano avvisato l'utente tramite lettera raccomandata.

Inoltre, la delibera prevede anche che, sia possibile richiedere una eventuale rateizzazione, entro un termine di dieci giorni dopo la scadenza dell'importo dovuto della fatturazione. E' fondamentale che tutti gli utenti di qualunque Società Fornitrice, sappiano che dal gennaio 2017, la stessa dovrà a rigore di legge, impegnarsi a spedire le bollette agli utenti, entro 45 giorni dal consumo rilevato e fatturato.

E se le società non rispettano i tempi?

L'utente dovrà preoccuparsi di leggere sulla bolletta, la data di rilevazione della sua fatturazione, e se dovesse constatare che l'importo gli è stato spedito oltre il termine dei 45 giorni, dovrà inoltrare reclamo presso il suo Ente Distributore, che entro la prima fattura utile, sarà tenuto a corrispondere all'utente una cifra variante dai 6 ai 60 euro, a seconda dei giorni di ritardo. Per entrare nello specifico, possiamo fare un esempio: se un cliente riceve una fatturazione che è stata spedita con il doppio dei tempi previsti dalla legge, avrà diritto ad un rimborso di circa una ventina di euro. Se i tempi della spedizione si allungano, ovviamente si avrà diritto ad un maggiore rimborso, che ad esempio raddoppierà, se i tempi di spedizione risultano raddoppiati rispetto ai tempi regolari.