Bisognerà attendere l'8 dicembre per il via libera definitivo della BCE all'acquisizione delle tre Good Bank da parte di Ubi banca. L'operazione dovrebbe comportare un aumento di capitale stimato in circa 400 milioni, finalizzato al mantenimento degli indici di solidità a livelli di sicurezza e il coinvolgimento del fondo Atlante per rilevare i crediti deteriorati (NPL) prima della cessione.

I dettagli dell’operazione

Il via libera del SSM (Single Supervisory Mechanism, organismo unico di vigilanza presso la banca centrale Europea) è atteso per l’8 dicembre, con un leggero slittamento rispetto alle attese precedenti in base alle quali la risoluzione sarebbe dovuta arrivare entro la fine di novembre.

Le condizioni poste da UBI Banca per portare a termine l’acquisizione includono, oltre allo scorporo dei crediti dei crediti deteriorati, il riconoscimento del badwill connesso ai tre istituti, la possibilità di compensare le perdite con utili futuri e anche l’utilizzo dei propri modelli interni per i Risk Weighted Assets dei tre istituti acquisiti (Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti).

Il nodo dei Non Performing Loans

Sulla base di indiscrezioni riportate da Reuters, su un totale di 4 miliardi di crediti deteriorati, il fondo Atlante 2 potrebbe intervenire rilevando circa 2,5 miliardi, essenzialmente sofferenze (Non Performing Loans) e Inadempienze probabili. Per attivare l’intervento, secondo Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr, sarebbe necessaria la presentazione di un’offerta vincolante di acquisto per i 3 istituti, vincolata solo al deconsolidamento dei crediti deteriorati.

Al momento non sono noti i dettagli dell’operazione di smaltimento dei NPL in termini di prezzo di trasferimento o di struttura di cartolarizzazione, lo schema attraverso il quale il fondo Atlante dovrebbe operare di preferenza, in modo da beneficiare di un sensibile effetto leva.

Il bilancio dell’operazione

Secondo una stima di Equita, riportata dal Blog Insider di Carlo Festa sul Sole24ore, l’operazione potrebbe essere neutrale dal punto di vista della creazione/distruzione di valore ipotizzando oltre all’aumento di capitale per 400 milioni, Deferred Tax Assets per le banche acquisite per circa 600 milioni e un drastico taglio dei costi di queste ultime nell’ordine del 37%.