La Vigilanza bancaria europea ha deciso di mettere un punto in merito all'aumento di capitali e alla situazione incerta e stagnante che si è creata dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre. Ha respinto la richiesta di proroga dell'aumento di capitali. Istanza che proveniva dalla Banca Monte Paschi di Siena, per fare slittare di 20 giorni la chiusura dell'aumento di capitali di 5 miliardi. Secondo la Vigilanza di Francoforte tale termine non sarebbe stato sufficiente a cambiare il piano di ricapitalizzazione dei capitali privati, ideato dal governo Renzi, e basato sulla partecipazione di anchor investor.

La decisione della Bce

La "draft decision" della Vigilanza bancaria deve ottenere l'approvazione del Governing Council della Bce, che però non è intenzionata a fare obiezioni in proposito. Quindi il salvataggio pubblico delle banche, mediante ricapitalizzazione dei 5 miliardi, dovrà avvenire entro il 31 dicembre di quest'anno, come precedentemente stabilito negli accordi tra la banca e Francoforte.

La seconda scelta del Mps

I vertici della banca Mps hanno quindi pensato ad una seconda possibilità, che dovrebbe prevedere l'intervento statale nel capitale. La riunione della mattina del 9 dicembre con il ministro Padoan, l'amministratore delegato Marco Morelli e Mediobanca, è stata fatta proprio per fare un punto sulla situazione.

L'intenzione è quella di giungere ad un provvedimento varato, "se necessario", dal ministero del Tesoro che mira ad una "ricapitalizzazione precauzionale", prevista all'art. 32 della direttiva sul bail-in (Brrd). Concretamente il salvataggio delle banche avrebbe conseguenze dirette sui titoli e bond, con la conversione delle azioni.

Nel caso del Tier2, con scadenza a settembre del 2020, la perdita riguarda l'11% del Mot, a 54.55. Invece il bond da 2,16 miliardi dei risparmiatori retail ha subito una perdita dell'8,2%, a quota 50, sulla piattaforma Ddt di Mps. Il titolo Mps, con una perdita dell'11,42%, ha chiuso sul 10,55% a 19, 5 euro tra scambi di 2,25 milioni di pezzi, equivalenti al 7,7% del capitale.