banca ifis torna ad agli acquisti sul mercato primario dei NPL con un operazione da circa 1 miliardo di saldo lordo. L'istituto, tra i principali investitori del segmento unsecured retail in Italia, con questa operazione porta avanti un'espansione verso i NPL corporate, probabilmente coerente con la recente acquisizione di Interbanca e in un ottica di diversificazione rispetto al target storico incentrato sui crediti retail.

Da Davos dove è presente al World Economic Forum, l'amministratore delegato Giovanni Bossi, ha annunciato utili consolidati in forte crescita oltre il livello di 600 milioni rispetto ai 162 dello scorso anno.

Il portafoglio recente e le strategia in atto.

L'acquisizione conclusa riguarda un portafoglio da 39 mila posizioni, originato da un primario istituto bancario italiano di cui non viene fornito il nome, ed è composto per circa il 65% di NPL unsecured di natura corporate, e per la parte residua da posizioni retail. Il saldo complessivo dell'operazione si attesta su circa un miliardo.

Questa operazione si iscrive in una strategia di ampliamento e diversificazione rispetto alle asset class retail unsecured che costituiscono l'oggetto degli acquisti dell'istituto. All'interno di questa strategia può anche essere letta l'operazione recente di cessione a Kruk di un portafoglio da 750 milioni.

L'acquisto di Interbanca e l'utile in crescita

Banca Ifis conferma e consolida il ruolo di primario attore nel mercato italiano dei crediti NPL, perseguendo un percorso di crescita attraverso acquisizioni come quella recentemente effettuata rilevando Interbanca e intervenendo sia dal lato della vendita che dell'acquisto di portafogli.

In particolare, con il contributo dell'istituto recentemente acquistato da GE Capital l'utile consolidato potrebbe quadruplicare arrivando oltre 600 milioni rispetto ai 162 dello scorso anno.

L'operatività sui segmenti unsecured, testimoniata anche da operazioni con di dimensioni inferiori, come i 150 milioni recentemente acquisiti da Creditech, conferma la vivacità di un mercato che, secondo le stime di PWC, potrebbe arrivare ad un valore di 50 miliardi nel 2017.