L'Italia può dire addio alla lettera "A", in quanto anche l'agenzia di valutazione canadese, la Dbrs, ha deciso di rivalutare il suo giudizio nei confronti del nostro paese, portandolo dal livello "A" a quello "BBB".

La decisione del Dbrs

La decisione del Dbrs sarebbe stata caratterizzata dal fatto che nel sistema italiano si sia verificato un aumento di rischiosità, confermando così le previsione circolate i giorni prima della decisione. L'agenzia, con sede a Toronto, era rimasta l'unica ad avere dato un giudizio talmente alto all'Italia, in quanto il valore "A" rappresenti il più alto.

Negli anni passati, altre agenzie, come la Standard & Poor's e la Moody's avevano già rivisto il loro giudizio, aggiornando il valore da "A" a "BBB+". Dunque la decisione della Dbrs, era ormai quasi scontata, visto anche la caduta del governo di Renzi e dell'interruzione delle diverse riforme che erano state avviate negli scorsi anni.

Gli effetti del ribasso

Il taglio del rating porterà diversi effetti sulle modalità utilizzate dalla Banca centrale europea per il procedimento al finanziamento delle diverse banche del nostro paese. Ciò è dovuto dal fatto che l'abbassamento del giudizio dia l'obbligo a Francoforte di elevare la quota di trattenuta effettuata sui titoli di Stato, che vengono muniti come garanzia delle banche per l'ottenimento della liquidità.

A tutto ciò il Dbrs continua ad avere molto timore di una continua debolezza del sistema bancario. Queste considerazioni sono collegate ovviamente al cambiamento referendario e al rifiuto delle diverse riforme proposte dal governo di Renzi, facendo notare come l'approvazione di codeste leggi avrebbero portato una maggior stabilità del potere esecutivo.

Ecco i rendimenti dei titoli di stato in continuo aggiornamento. Ricordiamo che i titoli di stato possono variare costantemente in base a moltrissimi fattori economici.

Francia: 0,80%,

Germania: 0,35%,

Portogallo: 3,97%.

Spagna: 1,44%,

Italia: 1,90%,

Danimarca: 0,37%,

Belgio: 0,69%,

Slovenia: 0,96%.