L'agenzia di rating canadese dbrs ha ridotto il rating per il nostro paese.

Il giudizio si allinea in questo modo a quello delle altre principali agenzie: S&P assegna all'italia BBB-,Fitch BBB- e Moody’s su una scala differente Baa2.

Questa decisione avrà un impatto sull'entità dei titoli di stato che le banche italiane depositano a garanzia dei finanziamenti ottenuti dalla BCE per ottenere liquidità.

Le motivazioni alla base del giudizio riguardano l'instabilità politica derivante dal fallimento del referendum costituzionale e dal deteriorarsi delle prospettive di portare avanti riforme istituzionali nel paese oltre alla persistenza di una quantità eccessiva di crediti in sofferenza (NPL) che ostacolano l'attività di intermediazione del sistema bancario.

Le conseguenze per le banche ed il Tesoro

In base ai primi commenti circolati da parte del tesoro, non dovrebbero esserci ripercussioni immediate sulla spesa per interessi, che, eventualmente potrebbe risentire del downgrade all'esito dei prossimi collocamenti di titoli di debito pubblico, per i titoli con scadenza più breve.

Immediato sarà invece l'impatto sul'operatività dei finanziamenti che le banche italiane ordinariamente ricevono dalla BCE. Finché almeno una delle agenzie aveva un giudizio a livello A era possibile per i nostri istituti ottenere liquidità depositando garanzie per un importo limitato. A seguito del downgrade l'importo dei margini di garanzia sarà più elevato.

Secondo una stima di Rabobank, riportata dal Corriere della Sera il livello medio del collaterale salirà da 1,5% a 9%.

Questo vuol dire che a parità di condizioni diventa meno conveniente detenere titoli di stato italiani, ad esempio rispetto al debito di altri paesi con rating più elevato, con riferimento alla possibilità di utilizzarlo come collaterale presso la BCE.

Il giudizio sulle banche e sull'economia

All'indomani del varo da parte del governo italiano dello scudo salva banche e dell'avvio delle attività per la ricapitalizzazione prudenziale di MPS, lo stock di crediti deteriorati si conferma il principale problema del sistema bancario italiano.

Sul giudizio dell'agenzia hanno pertanto pesato sia le incertezze politiche legate alle prospettive di realizzare riforme istituzionali, sia la fragilità del sistema bancario zavorrato da uno stock di NPL eccessivo.