Monito chiaro all'Italia da parte della Commissione Ue: se il governo del nostro paese non dovesse attuare in un modo giudicato "credibile" tutte le misure atte a correggere di almeno lo 0,2% del Pil, e non lo dovesse fare entro il prossimo mese di aprile, la commissione stessa si troverà nelle condizioni di non poter considerare rispettata la regola del debito. Si tratta di uno dei passaggi principali di una nota adottata dall'esecutivo, sulla base dell'art. 126.3 del Trattato. La decisione di aprire un'eventuale procedura per eccessivi disavanzi, tuttavia, sarà assunta «in base alle previsioni di primavera 2017», tradizionalmente pubblicate in maggio.

La Commissione ha inoltre affermato che la prima lettera inviata dal ministro all'economia Pier Carlo padoan non ha fornito sufficienti dettagli circa le misure che il governo ha intenzione di adottare. Espressa soddisfazione, al contrario, per le lettere inviate dal governo italiano l'1 e il 7 febbraio, al cui interno sono presenti impegni in linea con quanto richiesto.

Il rapporto spiega che la situazione italiana potrebbe anche creare rischi per gli altri Paesi. Ad esempio, se si dovessero bloccare le riforme nel nostro Paese, a rischiare una contrazione sarebbe il Pil dell'eurozona. Il documento precisa che una simulazione ha evidenziato, in caso di temporaneo shock di fiducia inerente gli investimenti produttivi in italia, una possibile riduzione del Pil reale dell'1% nel primo anno e di un altro 0,6% nel secondo.

Fiducia legata, in questo caso, a un eventuale arresto nel processo delle riforme strutturali.

Le reazioni: la fiducia di Moscovici

Il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici ha dichiarato in conferenza stampa di nutrire fiducia circa il rispetto delle regole da parte dell'Italia, questo anche alla luce di un incontro con Padoan avvenuto lunedì.

E il ministro, su Twitter, ha spiegato che i primi effetti delle riforme sono già visibili, anche se occorre fare di più. Per il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis sarebbe già possibile oggi aprire una procedura per debito eccessivo, ma si attenderà comunque aprile.