Addio al libretto di circolazione auto: la rivoluzione annunciata due anni fa è prossima a diventare realtà. Dal 2018, infatti, molto probabilmente, non ci sarà più bisogno del doppio documento, certificato di proprietà e libretto di circolazione, in quanto un decreto del Ministero delle infrastrutture prevede l’abolizione di quest’ultimo, sostituito dal Foglio Unico di circolazione, con conseguente risparmio sui bolli per gli automobilisti.

Arriva il Foglio Unico: sostituirà libretto di circolazione e certificato di proprietà

La riforma della Pubblica Amministrazione approvata circa due anni fa, prevedeva la fusione del Pubblico Registro Automobilistico (Pra) gestito dall’Aci e che rilascia il certificato di proprietà, con la Motorizzazione Civile, incaricata del rilascio del libretto di circolazione, con la creazione di una agenzia unica.

Preso atto delle difficoltà e delle resistenze incontrate nel percorso di fusione delle due strutture, dovute alle prevedibili guerre su quali delle due realtà fosse da considerare inglobata nell’altra, il progetto è stato definitivamente accantonato, ma il ministero non ha voluto rinunciare a quelli che sarebbero stati i vantaggi più evidenti per i contribuenti, vale a dire l’abolizione di un doppio certificato per le auto.

Ecco quindi arrivare in extremis (il tempo limite per l’emanazione dei decreti attuativi della riforma scade il 28 febbraio) il decreto istitutivo del Foglio Unico di circolazione che dovrebbe entrare in vigore nel 2018.

Cosa cambia e quanto si risparmia con l’addio al libretto di circolazione auto

Il testo istitutivo del Foglio Unico, attualmente all’esame dei ministeri dell’ Economia e della Pubblica Amministrazione, approderà nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri per la definitiva approvazione e consentirà un risparmio di 39 euro su ogni procedura di compravendita di automobili grazie al fatto che si pagheranno solo due bolli, contro i quattro attuali, con un conseguente risparmio di 32 euro.

Altri 7 euro si potranno poi risparmiare con la riduzione della tariffa, fissata dal Ministero delle Infrastrutture, da 37 a 30 euro.

L’ultimo ostacolo che rimane da superare sulla strada dell’abolizione del libretto di circolazione auto è costituito dal mancato gettito per le casse dello Stato, quantificato in circa 50 milioni di euro, che potrebbe mal conciliarsi con la manovrina sui conti richiesta da Bruxelles.